Dai 031 ai Trinitarios così le gang marcano il loro territorio sui muri di Milano

I Latin Dangers a Romolo, i Bloods a San Siro I simboli accanto alle tag sono minacce di morte

Ricostruita anche grazie alle firme la mappa delle bande dei latinos che, dopo l’attentato col machete ai ferrovieri, tornano a fare paura

Le Latin Gang hanno colonizzato i muri della città. Mescolati nella selva di tag di writers e di vandali, ci sono anche i nomi delle bande attive a Milano, che così marcano il loro territorio, mandano messaggi ai gruppi nemici, preparano le loro scorribande. Bande composte da ragazzi spesso minorenni, salvadoregni, ecuadoriani, portoricani, caraibici e africani che scimmiottano le vere gang sudamericane. Gruppi pericolosi che vivono in un mondo loro e con le loro regole, seguiti da anni dalle forze dell’ordine. Anche l’associazione antigraffiti ha individuato le scritte spray riconducibili alle gang latine. Firme, nomi, soprannomi, numeri, simboli per avvertire che “qui è cosa nostra”, per segnalare il pericolo. Ai rivali, sicuramente. Agli ignari cittadini, chissà.

Può capitare la sfortuna, come ben sanno i ferrovieri aggrediti a colpi di machete. L’ultimo caso.

La più forte, in questo periodo, sembra la gang che si chiama 031. È quella che assalta e scrive sui treni (della metropolitana soprattutto). La 031 di Milano imita la gang nata a Buenos Aires e arrivata anche a Londra e a Berna. Ha firmato in corso Lodi, via Buonarroti, via De Amicis. Il suo motto, “Ftp”, significa “Fuck the police”. «È capitato di vedere sul metrò milanese – spiega Fabiola Minoletti dell’associazione anti graffiti – anche la scritta Luce accanto alla scritta 031. Forse per rispetto a Luce, il fondatore della gang 031 che è venuto tre volte in visita a Milano ai membri della 031, oppure è stata fatta da lui stesso». Le scritte sono state fatte sui convogli delle linee 1 e 2.

In zona Romolo, nei pressi della stazione della metropolitana (una zona nota per essere territorio di Trinitarios e Trebols, gruppi gemellati) sono comparsi con lo spray diversi nomi: quello dei Latin Dangers, “pericolo latino”, che vestono in bianco e blu, firmano Dangers o Dangerz e si ritrovano al parco Trotter e in via Padova. C’è la firma dei Latin Revolution, che hanno sede in via Padova al bar Eldorado e vestono di rosso. Bloodz Gang precede la scritta Fuck Los Brother, un insulto dei Bloods – che scelgono il colore rosso perché è il colore del sangue – alla gang che invece indossa fazzoletti rossi, i Los Brothers, personaggi che si muovono in zona Pagano e anche in viale Monza. I Bloods si sono già visti a San Siro, a Baggio, in via Mercanti, via Sismondi e via Eustachi, dove all’angolo con piazzale Bacone hanno firmato Blood Wars: indossano collane a perline alternate bianche e rosse. Sempre a Romolo ha firmato anche la gang Block 5, che pare essere legata alla Bloods così come a una gang meno conosciuta che si chiama Street Blood Lions.

In giro per la città compaiono minacce ai Latin 5, un gruppo di Latin King: disegni di corone a cinque punte (simbolo dei Latin King) rovesciate e con il numero 187 accanto, che è un segno di morte perché fa riferimento all’articolo del codice penale americano che sanziona l’omicidio.

I Neta (loro vestono in rosso, bianco e blu) hanno sede nel parco di Largo Marinai d’Italia e hanno firmato l’ultima volta in viale Campania. Sui social network, i simpatizzanti a ciascuna di queste gang mostrano i muscoli ostentando continuamente il loro corpo a torso nudo. Adorano i gioielli, l’oro e vestire firmati fino alle mutande. Indossano collane e crocifissi. Mostrano tatuaggi, le bandiere dei propri Paesi, pistole, teste rasate. Con le dita delle mani fanno continuamente gesti di identificazione che mostrano rispetto o disprezzo. I più bravi parlano così con le mani, come se fosse un alfabeto muto. Le associazoni antigraffiti nelle campagne di pulizia dei muri spesso cancellano anche le tag delle bande ma è inutile: il giorno dopo ritornano.

LE TAG 031 Imita la gang nata a Buenos Aires. Ha firmato in corso Lodi, via Buonarroti, via De Amicis.

La scritta Ftp, significa Fuck the police NETA La firma è in viale Campania: i Neta hanno sede nel parco di Largo Marinai d’Italia, vestono in rosso, bianco e blu LATIN DANGERS I “pericolo latino”, che vestono in bianco e blu, firmano Dangers o Dangerz e si ritrovano al parco Trotter e in via Padova BLOCK 5 Sempre a Romolo ha firmato anche la gang Block 5, legata ai Bloods così come a una gang meno conosciuta, la Street Blood Lions BLOODS La firma, alla stazione Romolo del metrò, è Bloodz Gang e precede una minaccia ai Los Brother, nemici che gravitano su Pagano LATINOS Le bande di giovanissimi sudamericani che emulano le gesta delle formazioni dei loro paesi di origine sono diventate da anni a Milano un fenomeno preoccupante: nonostante le ripetute inchieste con arresti e condanne la loro presenza negli anni si è consolidata.

Articolo di SIMONE BIANCHIN pubblicato su La Repubblica il 22 giugno 2015

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4 Responses to Dai 031 ai Trinitarios così le gang marcano il loro territorio sui muri di Milano

  1. Marco Mercuri Rispondi

    23 giugno 2015 at 05:24

    Temo che alla maggior parte delle persone normodotate sfugga il senso di questa “disgrazia umana fortemente voluta”. Toccherebbe alle loro comunità di appartenenza, forse, muoversi per isolare i peggiori. L’Italia che accoglie a braccia aperte tutti poi non sa difendersi (o non vuole..)
    Certo che vedendoli all’opera mentre devastano e spregiano esaltati dai gas emessi dalle bombolette che utilizzano e dall’eccitazione forse indotta anche da altro, appare chiaro che non hanno patria, cervello funzionante e voglia di altro: tranne che mostrare il loro misero e volgare potere negativo.

    • Gennaro Di Giuseppe Rispondi

      22 agosto 2015 at 21:15

      Sono d’accordissimo sull’espressione “disgrazia umana fortemente voluta”. E aggiungo: soprattutto in Italia. Quando nel resto dei Paesi civili non si vede più l’ombra di un graffito, noi stiamo qui a parlarne, a creare associazioni, ad autotassarci, compreso il sottoscritto, perché il silenzio assordante delle istituzioni continua in tutta la sua gravità, indipendentemente dal colore politico. Siamo un Paese di anormali!!

  2. Donatella Autieri Rispondi

    30 agosto 2015 at 20:03

    Caro Andrea, è ora di parlare con il presidente Mattarella! Visto che Renzi e il suo entourage sono rimasti sordi ad ogni appello e petizione, si può chiedere udienza al nostro presidente perché venga varata una legge inflessibile che superi il ridicolo art. 630 del codice penale? Oltre a stabilire la tracciabilità delle bombolette. Non possiamo continuare ad autotassarci per ripulire. Lo Stato cominci ad essere presente, così come accade nel resto d’Europa!

    • Andrea Rispondi

      1 settembre 2015 at 12:02

      Cara Donatella, sono d’accordo con te per un confronto rapido con le istituzioni ma credo che sia altresì importante che la cittadinanza prenda coscienza del ruolo fondamentale nella società. D’altronde, in un mondo democratico, le rappresentanze sono scelte da noi… Attiviamoci dal basso e sono convinto che i vertici istituzionali si adegueranno al nostro cambiamento.

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