Al lavoro per una città più pulita. I volontari di Retake Terni alle prese con i lampioni di corso Tacito coperti di volantini pubblicitari abusivi.

Terni

LA CURIOSITÀ

La gente si ferma incuriosita. Guarda con interesse e ammirazione quei ragazzi di colore che di buon mattino stanno pitturando le panchine dei giardini di piazza Dalmazia. Sono gli stessi che fino a qualche giorno fa si fermavano ai giardini per ingannare ore vuote che non passavano mai.

La curiosità è la stessa che circonda l’attività ormai quasi quotidiana dei volontari di Retake Terni che, a poca distanza, stanno ripulendo dai volantini pubblicitari i lampioni di corso Tacito. Due esempi concreti di come l’unione possa fare la forza se l’obiettivo è quello, ambizioso ma raggiungibile, di lavorare per rigenerare gli spazi urbani. I migranti che indossano le tute arancioni non svolgono solo l’ordinaria manutenzione ma danno il proprio contributo per far cambiare volto ai troppi spazi degradati.

IL PATTO

Per rimettere a nuovo i giardini di piazza Dalmazia sono impegnati una decina di migranti arrivati a Terni dopo gli sbarchi. Sono loro i primi protagonisti del patto di collaborazione tra cittadini e amministrazione comunale per la cura dei beni comuni che prevede il coinvolgimento delle associazioni di volontariato che si occupano dell’ospitalità dei migranti. Il primo gruppo di ragazzi di colore ha già regalato un nuovo look ai giardini di via Saffi e al piccolo parco Miselli di piazza Primo Maggio

«La loro adesione è andata al di là di ogni più rosea previsione. Sono cinquanta i migranti che hanno dato la disponibilità – spiega il vice sindaco con delega alla partecipazione, Francesca Malafoglia – a fronte degli ottanta presenti a Terni come richiedenti asilo. Gli altri trenta scenderanno in campo dopo avere seguito un corso di lingua italiana». Dopo piazza Dalmazia i migranti si occuperanno di risistemare e rigenerare le fioriere del centro, l’area verde della ex Foresteria e il parco Ciaurro. Per la Malafoglia «la cura dei beni comuni è una priorità. Puntiamo al coinvolgimento di tutti i cittadini e abbiamo previsto sgravi fiscali ai condomini, alle associazioni e ai privati che si fanno carico della cura di alcuni spazi pubblici». Intanto i volontari di Retake Terni stanno diventando ogni giorno più numerosi. Un impegno che non conosce età. E che permette di vedere all’opera, per ripulire i lampioni di corso Tacito, ben tre generazioni: c’è la piccola Valentina, 9 anni e un grande amore per la sua città, sua mamma Barbara e accanto Maria Stella, 84 anni, che non ha intenzione di perdersi neppure uno degli appuntamenti proposti dal movimento spontaneo di cittadini che promuove il decoro urbano, l’orgoglio civico, il volontariato.

L’APPUNTAMENTO

«Anche domenica i cittadini hanno apprezzato il nostro intervento – dice con soddisfazione Elisabetta Vannuzzi – e hanno partecipato all’iniziativa. Qualcuno ci ha regalato il materiale per ripulire i lampioni, qualche altro si è fermato e ha chiesto di collaborare con noi. Altri ancora hanno difeso i lampioni già puliti, rimproverando chi voleva attaccare manifesti. Questa esperienza – aggiunge – conferma che la nostra città può cambiare. Basta volerlo». I volontari sperano che ogni commerciante possa adottare un lampione e prendersene cura, controllando che nessuno attacchi più i manifesti abusivi. Oggi alle 16, nuovo appuntamento di fronte al bar Clapier, per completare la pulizia volontaria di corso Tacito.

 

Articolo de Il Messaggero di Nicoletta Gigli del 9 Settembre 2015

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