Cleaning Day al carcere di San Vittore

Venerdì 18 settembre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, si è svolto presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore l’inizio delle attività di valorizzazione di Milano da parte dei cittadini volontari, con l’Associazione Onlus Retake Milano. Prima tappa del cleaning aziendale con i dipendenti della KPMG che prevede la riqualifica del muro di cinta di San Vittore insieme ai volontari dell’Associazione; questo intervento sarà articolato in tre giornate (18 settembre, 30 settembre e 5 ottobre) visto l’impegno richiesto data la dimensione della superficie da ripristinare di oltre 1000 mq, con il coinvolgimento di oltre 150 volontari. Dopo vari cleaning in quarantacinque diversi contesti territoriali e cittadini, il progetto “Milano Quartiere Pulito” si prepara a partire dal Carcere San Vittore, attualmente sfregiato da oltre 200 scritte politiche e vandaliche, con numerosi rattoppi realizzati nel corso del tempo per coprire soprattutto le scritte ingiuriose. Volontari dell’azienda KPMG, finanziatori dell’intero progetto, coordinati dai volontari dell’Associazione Retake Milano Onlus, si sono uniti per strappare al degrado e riqualificare i muri esterni di un così importante edificio per la città che saranno poi monitorati e ripuliti dai successivi imbrattamenti da cittadini-angelo che adotteranno la struttura. L’obiettivo di questi eventi di clean-up è quello di creare degli esempi virtuosi, attraverso un’azione dal basso che s’ispira ad una cultura del fare, di rendere il cittadino fin da giovane protagonista nella lotta contro il degrado e di migliorare la qualità degli spazi condivisi della nostra città, soprattutto in occasione di EXPO.

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I volontari KPMG a lavoro

lavoro ultimato

Prima parte di lavoro conclusa

retake milano

Un grazie ai ragazzi del KPMG per il loro sostegno

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2 Responses to Cleaning Day al carcere di San Vittore

  1. Enza P.C. Rispondi

    19 settembre 2015 at 07:02

    Si un grazie grandissimo a chi non smette mai di “mostrare il valore della costanza nel credere che quando si è costretti in una realtà sociale criticabile, la sterile critica non basta”.

    Se chi osserva con un certo – distacco – certe operazioni di recupero del rispetto dei luoghi vedesse (come capita ai volontari in azione) negli occhi di chi si incontra “la bellissima luce di speranza e gratitudine” garantisco che cambierebbe atteggiamento.
    Abbiamo lavorato davvero molto per realizzare quest’evento.
    Molte procedure, solitamente complicate, perché un carcere è un carcere con regole da rispettare, sono state accompagnate dalla disponibilità di tutti e dalla forte volontà di agevolare al massimo il lavoro che i cittadini volontari hanno voluto offrire alla casa di pena milanese di San Vittore.
    Se stiamo riuscendo a far questa importante operazione collettiva è per l’impegno personale di ogni addetto coinvolto all’assistenza dei volontari: dalla Polizia Penitenziaria ai rappresentanti della dirigenza delle Carceri.

    Un grazie di cuore quindi va anche a loro, perché chi era impegnato a spennellare, in tutti quegli occhi ha visto brillare quella luce.
    Credo di interpretare il pensiero di tutti i volontari se qui racconto che: durante la realizzazione del cleaning (sotto sole cocente) neppure per un attimo io ho voluto evitare la percezione e consapevolezza del dolore che dentro quelle mura vivono le persone che sono in prigionia.
    Il nostro impegno va oltre il muro di cinta. Con noi ieri erano al lavoro anche alcuni bravissimi giovani di Officina Lavoro, che, avendo commesso reati da minorenni, hanno conti da saldare con la società, con ore lavoro. E sempre devo dirlo “l’impegno e l’entusiasmo e la gioia che mettono in ciò che fanno va ben oltre il loro dovere”.
    Lo sappiano le persone recluse, quello che stiamo facendo è molto più per rispetto a loro che per chi passa e osserva il fuori.
    Presto entreremo, insieme miglioreremo anche spazi che voi frequentate, conosceremo alcuni di voi carcerati e insieme, ne siamo già certi negli occhi ritroveremo quella luce.

    Enza

  2. Luciano Rispondi

    22 settembre 2015 at 23:38

    Questa prima tappa del percorso di cleaning a S.Vittore l’ho persa, come probabilmente perderò le ultime due perchè….”purtroppo” in questo periodo ho un posto di lavoro durante i giorni feriali. Ma tra un disegno e una distinta base, la mente è andata spesso a trovare <> i miei amici di RetakeMilano, immaginandomi tra loro come ormai da anni in molte mattinate, con rulli e pennelli, sulle strade della città, a restituire ai legittimi proprietari l’aspetto delle pareti che qualcuno ha ritenuto di poter usare come supporto per le proprie frenesie grafiche, parecchio arbitrarie ed altrettanto inopportune, in un contesto urbano con un minimo di buon gusto.
    Da tempo, Retake punta sul coinvolgimento di diverse realtà sociali tendenti a deviare dai percorsi comuni di civile convivenza e reciproco rispetto, come alcune comunità scolastiche troppo “eterogenee”… entro le quali possono annidarsi, se non vengono distolti per tempo, potenziali piccoli fuorilegge. Ora invece è toccato alla casa circondariale S.Vittore, una struttura storica dedicata alla custodia di individualità per diversi motivi in debito con la società civile, dapprima con questo intervento esterno, ma successivamente, come dice Enza, spingendo l’intervento all’interno della comunità carceraria, a contatto diretto con persone che nel loro animo devono aver comunque conservato uno spirito sociale che possa, con uno stimolo da fuori, restituire loro una progressiva luce di speranza per un recupero della credibilità e della dignità persa a causa di gesti che la legge ha il dovere di punire ma anche di concedere, a chi per questo è recluso, una chance di riabilitazione. Abbiamo nel nostro gruppo, a partire da coloro che storicamente l’hanno creato, persone in grado di svolgere buona attività in questi delicati ruoli, e tanti nuovi volontari che, assieme al gruppo consolidato dei “vecchi” retakers, possono dare una svolta determinante per raddrizzare una situazione critica che ha invaso la città. Aiutiamoli, e facciamoci aiutare, a raggiungere quell’ideale di immagine restaurata che da tempo auspichiamo per il futuro, possibilmente prossimo, della nostra città. Un caloroso grazie, a tutti i miei compagni di pennello!

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