Un murales per coprire le scritte antisemite a scuola

Volpiano

Un nuovo murales antirazzista è stato realizzato da Alessandro D’Alba, in arte «Donnie», davanti alla scuola elementare Guglielmo da Volpiano e inaugurato il primo giorno di scuola di fronte a bambini, insegnanti e genitori delle classi prime. L’idea del murales è nata dall’esigenza di coprire delle scritte antisemite, comparse qualche tempo fa sull’ingresso: «Avevo posto la questione al sindaco e lui ha proposto questo writer che aveva già colorato il sottopasso spiega la dirigente scolastica Stefania Prazzoli – Avevamo già cercato di nascondere la scritta, di camuffarla, ma queste rigacce nere disturbavano in un luogo dedicato all’educazione, portavano un messaggio totalmente inadeguato. Così abbiamo voluto mandare un messaggio opposto a quello antisemita, in termini di fratellanza, pace e lotta al razzismo. Crediamo che sia bello che si parli di accoglienza in questo momento storico. E a questo si aggiunge che il murales mi piace, sono contenta che sia stato realizzato e anche se ancora non abbiamo avuto un momento di scambio comune con le insegnanti, anche se ancora non c’è stato un confronto con il collegio, penso che piaccia anche a loro. Le insegnanti delle prime, che erano presenti all’inaugurazione, l’hanno accolto senz’altro con favore». La speranza è che ora non subisca episodi di vandalismo, come invece capita in altre zone della scuola. «Soprattutto il giardinetto dell’infanzia è spesso oggetto di visite notturne che hanno poco rispetto per uno spazio pubblico, uno spazio che dovrebbe essere dei bambini» . Ma la risposta antirazzista alle scritte non si limita al murales: «Le classi quinte svilupperanno un percorso su Perlasca (ndr. un commerciante italiano che durante la Seconda Guerra Mondiale salvò dalla deportazione nazista più di cinquemila ebrei): in genere le elementari rimanevano un po’ fuori da questi momenti, venivano trattati i periodi storici nel programma ma nulla di più. Le quinte, così come le scuole medie, approfondiranno la questione ebraica e proporranno dei momenti, un po’ come la Giornata della Memoria, in cui si possa coinvolgere la popolazione oltre che gli studenti».

Articolo de il Canavese di Chiara Albano del 23 Settembre 2015

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