Il degrado non c’è più

Santa Maria Maddalena

Ora le scritte, che finora hanno imbrattato il palazzetto dello sport a Santa Maria Maddalena, non ci sono più. Al loro posto un enorme graffito che è stato creato da un gruppo di writer. Arrivando da via Kennedy per svoltare in via King, non si può fare a meno di notare il grande murales. Immagini e simboli colorati che ricoprono un enorme parete del palazzetto e che richiamano il tema dello sport. Dopo alcuni giorni di lavoro i writer Fear, Nina e Orgh di Roma, Smor, Klauds e Psiko hanno realizzato il più grande murales mai realizzato nel territorio di Occhiobello. L’idea del disegno è nata dalla collaborazione tra diversi ragazzi che per lavoro e passione scrivono e disegnano. Tutto è nato come esperimento per coinvolgere i giovani e valorizzare una zona molto frequentata da ragazzi e famiglie. Infatti il palazzetto dello sport e la pista sono un punto di ritrovo per molti giovani. Per questo nei giorni scorsi lo spazio esterno che si affaccia su via King è stato teatro di ‘Occhiobello block party’. La pista di pattinaggio e l’area verde attorno al palazzetto dello sport hanno ospitato una manifestazione organizzata dal Comune di Occhiobello in collaborazione con Progetto Danza e Basket estense 2011. Sport, danza e creatività. Questi gli ingredienti della festa dei giovani che, tra break dance, graffiti e tornei di basket, hanno animato per una giornata lo spazio all’ aperto di via King. «E’ un esperimento per coinvolgere i giovani in diverse attività, non solo sportive – aveva spiegato l’assessore allo sport Davide Diegoli -, attraverso questa iniziativa, grazie ai disegni creativi dei writer, sono state coperte le scritte che finora hanno imbrattato il palazzetto». Nati da movimenti di protesta e come libere espressioni creative della popolazione, i murales nel tempo hanno sempre più assunto valore estetico, conservando talvolta anche un valore sociale. Oggi, come nel caso del Comune di Occhiobello, sono spesso commissionati da enti pubblici ed evidenziano l’identità del luogo, avvicinando giovani e divenendo anche richiamo di turismo culturale.

Articolo de Il Resto del Carlino di Erika Cecchi del 3 Ottobre 2015

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