Muri sfregiati nella notte, decine di scritte in corso di Porta Romana

Milano

Corso di Porta Romana sfregiato in una notte. Oltre cinquanta scritte su entrambi i lati della strada, da Crocetta a piazza Medaglie d’Oro. Scritte a caratteri cubitali, con inchiostro rosso. Il tema è la difesa del diritto della donna all’aborto. Ma la via scelta per esprimerlo si trasforma in un insulto a chi ha condotto la battaglia per i diritti delle donne che hanno portato alla legge 194.

Accanto a scritte come «Il corpo è mio, scelgo io», altre con volgarità e insulti. Tanto che all’alba, il Comune avvisato dalla Digos ha provveduto a ripulire i muri della scuola elementare che s’affaccia sul corso. Dopo il primo intervento del Nuir (Nucleo intervento rapido), le pareti sono state ridipinte dagli addetti di Amsa. C’è sconcerto tra i residenti e anche tra le associazioni che da anni si mobilitano per la pulizia dei muri imbrattati dai graffiti. Proprio ieri mattina, in via Colletta l’associazione Retake Milano era impegnata in un cleaning delle pareti del comprensorio scolastico.

Venerdì, lungo l’asse Porta Romana, s’era tenuto un corteo di studenti. Per oggi era in programma la fiaccolata del movimento per la vita che presidia la vicina clinica Mangiagalli. In passato, però, le facciate di case, scuole e muri pubblici erano state risparmiate. Ora, invece, le scritte pro aborto hanno tappezzato anche i marciapiedi e ingressi di alcuni negozi.

«Mi hanno avvertita ieri mattina – dice l’assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza – . Abbiamo inviata sul posto la squadra di emergenza del Nuir, così da far trovare ai bambini la scuola pulita lunedì. Ritengo che chi difende le libertà civili con questi comportamenti incivili finisce per danneggiare la causa della libertà delle donne». Della stessa opinione Fabio Arrigoni, presidente di Zona 1: «Ci sono tanti modi per dire ciò che si pensa, ma con le scritte sui muri non si ottiene certamente la solidarietà dei cittadini».

E sono i cittadini, sempre più numerosi, a reagire con decisione al vandalismo. Il 5 ottobre scorso le associazioni antigraffiti hanno completato la pulizia del muro di recinzione del carcere di San Vittore, mille metri quadrati. A sera, era già stato re-imbrattato. «Non ci arrendiamo, è in corso un braccio di ferro – dice Fabiola Minoletti, segretaria dell’associazione Retake Milano -. Ma il successo è di essere riusciti a mobilitare 200 studenti e oltre 600 volontari». Cinquanta già i cleaning da quando l’associazione è nata. «Rattrista vedere ripetersi questi atti di vandalismo – aggiunge Irma Surico, presidente di 4Tunnel -. Con Retake ci stiamo impegnando in un lavoro a tappeto nelle scuole, per insegnare ai più piccoli ad amare e a prendersi cura della loro città».

Articolo del Corriere della Sera di Paola D’Amico del 11 Ottobre 2015

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2 Responses to Muri sfregiati nella notte, decine di scritte in corso di Porta Romana

  1. Lorenzo Rispondi

    11 ottobre 2015 at 21:21

    <<Ci sono tanti modi per dire ciò che si pensa, ma con le scritte sui muri non si ottiene certamente la solidarietà dei cittadini».

    Penso che occorra uno psicologo che intervisti qualche partecipante a questi raid,perchè è incredibile che tali soggetti pensino che sporcando casa altrui ricevino approvazione.

  2. Viola Andreoni Rispondi

    12 ottobre 2015 at 10:39

    Temo sia solo un modo per ottenere disprezzo dai cittadini.
    Peccato, davvero: la 194 è una legge che merita rispetto.
    Se chi ha vergato quelle vandaliche e sgrammaticate scritte sapesse “quanto le donne hanno patito e lottato, seriamente e insieme” perché finalmente si smettesse, grazie a una legge adeguata, di far morire di aborto clandestino un numero spaventoso di donne – forse smetterebbe di caratterizzare con estrema volgarità questa questione.
    E’ una cosa seria, è una cosa comunque molto sofferta per ogni donna. Non un gioco.
    I diritti si rivendicano e sostengono non certo rovinando tutto ciò che ci circonda e aggredendo l’altrui diritto.
    Pulire costa e tutta questa smania di sporcare toglie fondi preziosi ad altre attività. Anche all’assistenza per quelle donne che preferiscono, in solitudine, di tenere e crescere i loro figli.
    E’ inevitabile.

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