Stazione dimenticata: tutti in campo

Oderzo

Stazione ferroviaria nel degrado. Chi ci sta a dare una mano per una ripulita? È l’appello che ha lanciato Walter Bianco, coordinatore dell’associazione Cittadini Attivi. Perchè la stazione ferroviaria, così come si presenta oggi, non è per nulla un bel vedere. Scritte e scarabocchi ovunque, per non parlare della mancanza di un servizio igienico, di una sala d’attesa. L’area, inutile dirlo, è privata, nel senso che è di proprietà di Ferservizi. Pochi anni fa le Ferrovie avevano dato una ripulita, il sottopassaggio era stato tutto imbiancato. Tempo neppure quindici giorni per veder nuovamente le pareti ricoperte di scritte. Ma per Walter Bianco bisogna fare qualcosa. «Ecco con che bel biglietto da visita ci si presenta ai turisti che in treno arrivano a Oderzo» dice. Già c’è chi risponde all’appello. «Kantiere Misto – rilancia Marzia Val del ben noto gruppo di writers che ha riqualificato tutto il sottopasso ciclopedonale del Brandolini – potrebbe occuparsi della riqualificazione ma bisogna attivarsi per trovare sponsor per reperire il materiale». Intervenire poi sulle barriere antirumore è piuttosto complicato e qui purtroppo i vandali hanno colpito parecchio. «Oltre al degrado ci sono anche le problematiche dell’ormai famigerata “tratta maltrattata” – dicono dal gruppo di Oderzo si muove – Se queste zone fossero utilizzate di più o meglio non sarebbero delle zone bronx per disgrafici perditempo. C’è un sondaggio sulla pagina facebook dei ragazzi di “Oderzo si Muove” per cercare di invertire l’emorragia di utenti dei treni. Quelli di Oderzo Si Muove hanno la possibilità di andare in Regione per far in modo che la linea possa tornare ad essere frequentata e magari poter recuperare la stazione e trasformarla in un punto di attrazione e non di abbandono».

«È un argomento che andrò nuovamente ad affrontare con le Ferrovie, a breve ci incontreremo per discutere di treni – assicura il vice sindaco Bruno De Luca – Purtroppo la stazione non è nostra e le proposte a suo tempo fatte dalle Ferrovie per riattivare l’immobile non erano allettanti. Proponevano di darlo in concessione per 9 anni. Ma quando mai un imprenditore fa un investimento per un arco di tempo così breve? Riprenderemo l’argomento in modo che arrivino proposte più concrete».

Articolo de Il Gazzettino di Annalisa Fregonese del 14 Ottobre 2015

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