«Nuove pratiche Fest» all’Ecomuseo da oggi a sabato

Palermo

A Palermo oggi si parla di spazi rigenerati attraverso la partecipazione, i beni comuni, la condivisione. Questo è il tema della seconda edizione del «Nuove pratiche Fest», ideato dall’associazione culturale Clac e da Pescevolante, che quest’anno coincide con il nono anniversario della «Fondazione con il Sud». Il festival di tre giorni, durerà fino a sabato, è promosso insieme alla Fondazione Sicilia. La manifestazione si svolgerà all’Ecomuseo Mare Memoria Viva di Palermo. Partecipano, tra gli altri Michel Bauwens, cofondatore della P2P foundation e coordinatore del progetto Commons Transition. Sabato 17 alle 10 terrà una relazione «Per un’economia della transizione. Nuovi modelli per la sostenibilità» e si confronterà con Bertram Niessen della rivista online «CheFare» e Guido Smorto dell’Università di Palermo. Alla manifestazione parteciperanno, tra gli altri, il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, il sociologo Aldo Bonomi e Gaetano Giunta, presidente di fondazione di comunità di Messina, distretto sociale evoluto. Previsto anche un confronto con i ragazzi della rete «Crescere al Sud» sugli spazi della città di Palermo, in particolare quelli abbandonati per 10 anni e recuperati. Il confronto sarà con «Retake Roma», il movimento che ha segnato nella Capitale la stagione del «decoro» e della partecipazione alla pulizia dei quartieri. Una tendenza che è diventata uno tsunami nei mesi precedenti alle dimissioni del sindaco della Capitale Ignazio Marino il quale, prima di lasciare, ha fatto approvare in consiglio comunale il cosiddetto «Lodo Gassman», dal nome dell’attore romano che ha lanciato la campagna su twitter «#Romasonoio». Vista l’inefficienza dei servizi di raccolta rifiuti dell’Ama, ha iniziato lui a raccogliere rifiuti e pulire le strade vicino al suo appartamento. La campagna ha creato una serie di polemiche anche tra i Vip della Capitale, alcuni dei quali hanno sollevato il problema: perché organizzare il volontariato, mentre ci dovrebbe essere il servizio pubblico a svolgere queste mansioni? La partecipazione deve forse sostituire le mancanze degli enti locali e dello stato? Questi sono i problemi sollevati oggi da ciò che viene definito «innovazione». Il festival palermitano affronterà questi problemi in workshop e incontri, con una particolare attenzione ai beni culturali. Un settore di fondamentale importanza per l’economia immateriale italiana, da sempre sottofinanziato. La spesa per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali è inferiore a quella di altri paesi europei e rappresenta solo lo 0,37% del Pil. Un elemento non certo secondario se si vuole puntare sulla creazione di distretti o filiere dell’innovazione, oltre che sul recupero degli spazi abbandonati al sud per un loro «uso comune» e le «buone pratiche». Durante la manifestazione l’Ecomuseo ospiterà la «mappa dei beni comuni di Palermo».

Articolo de Il Manifesto di ro.ci. del 15 Ottobre 2015

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