Palazzi: guerra a chi imbratta i muri

Mantova

Tempi duri per chi trova nella bomboletta spray di vernice la valvola di sfogo all’istinto di comunicazione selvaggia. L’am ministrazione comunale ha in serbo misure drastiche, che verranno deliberate in via definitiva la prossima settimana. Le pene pecuniarie per chi venga individuato nell’operazione di imbrattamento addirittura triplicheranno.

Insomma, la fregola metropolitana da “Peec1″(leggasi “piccione”, lo storico graffitaro che contaminò della sua firma mezza città sul finire degli anni ’90) sarà presto sanzionata dal regolamento di polizia urbana con un’ammenda salatissima: 500 euro, più quanto previsto dal codice penale in materia di imbrattamento dei luoghi pubblici (pubblici, appunto, ma anche privati), più ovviamente la rifusione del danno. Il regolamento vigente parlava di 150 euro per i “va n d a l i “della bomboletta facile, ma il sindaco Mattia Palazzi ha promesso inflessibilità e misure speciali. Stop alla città piena di scritte, ha detto: «Lo sforzo per ripulire la città da parte dell’amministrazione è grande, dunque dobbiamo dare un segnale forte affinché il decoro del patrimonio urbano diventi un impegno e un dovere di tutti». Da qui la decisione di triplicare l’addebito a chi venga colto sul fatto o identificato dalle ormai innumerevoli telecamere disseminate in città. Per il sindaco ci sarà spazio anche per le espressioni “artisti che” dei cosiddetti “writers”, che avranno modo di sbizzarrirsi sui muri destinati allo scopo nelle parti più degradate della città; per esempio su certi muri e sottopassi, come quello che porta alla Zanzara, fra i laghi di mezzo e inferiore. Pare invece che resti impunita l’affissione abusiva del collettivo “La boje”, durante la festa anti-capitalista di settembre, cui aveva invitato persino l’ex capo delle Br Renato Curcio . Le sanzioni per 50 locandine abusive sono state spedite alla sede di strada Chiesanuova 10, ma senza riscontro. La multa da 232,50 euro, più spese di notifica è ormai raddoppiata, ma senza riscontro né segnali. E d’altronde, l’anti-capitalismo del collettivo anti-sistema dimostra coerenza anche in questo, né in comune ci si attendeva il contrario.

Articolo de La Voce di Mantova del 16 Ottobre 2015

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