Leonka 40

Milano

Gli anniversari sono facili da ricordare; più difficile è semmai rimanere aggiornati sugli eventi eccezionali che, a furia di ripetersi nel tempo, diventano di routine. E così, se per il Leoncavallo sono già quarant’anni di vita, perfino Daniele Farina, una delle antiche anime del centro sociale impegnato nella tre giorni di celebrazione del 18 ottobre ’75, la data della prima occupazione, non ricorda il numero degli sfratti annunciati e rinviati. «Saranno una sessantina». Ma del resto, oggi, davvero conta la cifra esatta? E soprattutto, a maggior ragione in questo 2015 quando al Leoncavallo è entrato in visita per la prima volta anche e addirittura l’«ultimo dei giapponesi», lo storico avversario Riccardo De Corato, bisogna ancora star qui a parlare di sgomberi?

Senza andare lontano nei paragoni, ovvero raffrontando l’odierna geografia milanese terziaria con quella industriale d’allora, siamo proprio in un’altra epoca e forse, per buona pace del centrodestra (come pure per pezzi della sinistra) sarebbe il caso di svecchiare lo stereotipo-Leoncavallo.

Pomeriggio di ieri. Mentre dall’interno del centro sociale arrivano i rumori dei preparativi della festa, tavoli, sedie e piatti spostati, fuori una coppia in passeggiata dalla Martesana, esaltata dal sole che rimbalza sui mille sgargianti graffiti, fotografa la lunga facciata del Leonka, ai cui piedi sono parcheggiate due macchine del car sharing; intanto, sotto il ponte della ferrovia e dei treni supertecnologici dei pendolari, passano due cinesi usciti dalla vicina chiesa evangelica cinese, costruita poco prima dello scheletro d’un vecchio capannone. Il portone del centro sociale è aperto anzi spalancato, aperte sono anche le finestre per arieggiare i locali; subito dopo c’è l’angolo per la raccolta differenziata dei rifiuti, più avanti si apre il giardino, e proseguendo si entra negli spazi coperti, destinati ai concerti, alle presentazioni, all’accoglienza dei migranti, ai vari momenti d’aggregazione per grandi e piccoli. Al Leoncavallo non salvano Milano e men che meno il mondo: però fanno il loro. Certo, aveva polemizzato alla fine di quella gita De Corato, «non c’è un registratore di cassa, nonostante ci siano il bar, la ristorazione, la caffetteria, il campo di bike polo… Insomma niente permessi, niente licenze…». Vero. Le regole son le regole. E non debbono esserci eccezioni nei confronti dell’«illegalità istituzionalizzata» rappresentata dal Leonka (l’ex cartiera di via Watteau è di fatto occupata abusivamente). Infatti la questione pareva destinata alla soluzione. Era stato avviato un progetto di permuta, con due immobili dati ai proprietari dell’area, la famiglia Cabassi, in cambio dello stesso centro sociale, che sarebbe diventato comunale e, a quel punto, sarebbe stato «obbligato» al rispetto delle «norme». Invece no. Il progetto s’è arenato in consiglio comunale; siamo punto e a capo. Eppure Farina ha fiducia, è convinto che il percorso si completerà definitivamente con la nuova giunta di centrosinistra. Sempre che le elezioni le rivincano loro. E comunque prima c’è la campagna elettorale. Nel ristretto elenco delle solite parole chiave sulle bocche dei contendenti – a cominciare dalla sicurezza – potrebbe spuntare anche il Leoncavallo, per richiamare genericamente il dibattito/scontro sui centri sociali, gli spazi pubblici, le periferie, gli occupanti abusivi… Ma insomma se ne uscirà mai? Sulle pagine del Corriere don Gino Rigoldi, che per esempio al Leoncavallo aveva presentato con l’amico cantautore Jovanotti il libro «Io cristiano come voi», auspicava invano il superamento del teatrino della politica, sperava nella permuta e nella conversione definitiva dell’immobile affinché si aprisse la ricca stagione del futuro: ragionare tutt’insieme sul «nuovo» centro sociale, definire gli obiettivi, provare a raggiungerli, cambiare i toni e i temi. Appello vano, neanche il Leonka fosse prigioniero del suo nome e di quello che ha rappresentato, nel bene e nel male, nel male e nel bene.

Articolo de Il Corriere della Sera di Andrea Galli del 17 Ottobre 2015

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