Treni danneggiati dai vandali: 20 milioni l’anno per ripararli

Milano

Treni sotto attacco. Writers e vandali provocano danni immensi al servizio ferroviario lombardo. Le cifre per ripulire vagoni e carrozze da disegni e scritte di dubbio gusto o per rimediare ai disastri causati dai vandali sono almeno a sei zeri. Le ultime stime diffuse dai vertici di Trenord si attestano poco al di sotto dei 10 milioni di euro, soldi sottratti al miglioramento del trasporto per i pendolari. Solo per rimuovere i graffiti sono stati spesi un milione e mezzo di euro, necessari per cancellare 120mila metri quadrati di scarabocchi tracciati su convogli utilizzati come tele improvvisate, una superficie pari a diciassette campi da calcio. Ma non ci sono appunto solo i graffitari. «Complessivamente i treni non hanno circolato per 8.250 ore per interventi di manutenzione straordinari per riparare, poter togliere graffiti, cambiare sedili, sostituire tende…» spiegano i vertici di Trenord. In media un convoglio al giorno non circola proprio perché fermo in rimessa per essere riparato o sistemato. In termini di tempi di percorrenza o di viaggi è come se venissero cancellate 3.400 corse regionali da Milano per Tirano. L’elenco dei danni è lungo: 12mila martelletti frangi-vetri per le uscite di emergenza rubati, 36mila sedili tagliati, macchiati o comunque resi inagibili, 3.500 quelli distrutti completamente, 54mila metri quadrati di nuova stoffa utilizzata per il ripristino della tappezzeria. Solo per riparare o sostituire le poltroncine cannibalizzate sono necessarie oltre 5mila ore di lavoro. E poi ci sono le 61mila tendine rotte e strappate, i 150 estintori spariti oppure scaricati e 1.800 cristalli mandati in frantumi. «Registriamo due atti vandalici al giorno, almeno per quanto riguarda quelli più significativi, perché se si conteggiassero anche quelli minori il numero crescerebbe a dismisura – illustrano sempre i gestori del trasporto regionale -. Durante i fine settimana i raid si moltiplicano con punte di una mezza dozzina di attacchi». Si tratta insomma di una vera e propria guerra. Dal Pirellone e da Trenord da settembre hanno potenziato i controlli con un esercito di oltre duecento vigilantes privati che si affiancano agli agenti della Polfer per presidiare treni e stazioni non solo per difendere e tutelare i passeggeri ma anche il patrimonio pubblico, con un investimento complessivo di 10 milioni di euro extra per pagare le guardie non armate.

Articolo de Il Giorno di Daniele De Salvo del 19 Ottobre 2015

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