Graffiti sulla facciata. Ma le Belle Arti vietano il restauro

Buccinasco

Per tenere a bada i più arrabbiati, il vicesindaco di Buccinasco ha dovuto persino lanciare un allarme sui social network: «Che a nessuno venga in mente di coprire di propria iniziativa le scritte offensive che imbrattano la chiesetta di San Biagio. Chi lo fa rischia una multa fino a 3 mila euro e una denuncia penale per deturpamento di opere di interesse storico e artistico». Perché è vero che basterebbe una mano di vernice per coprire le tag e gli insulti che da nove mesi fanno bella mostra di sé sulla facciata, ma è altrettanto vero che la legge lo vieta.

Serve il via libera della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio. Senza il nullaosta l’edificio non si può nemmeno sfiorare, nonostante basti un intervento minimo che diversi cittadini e fedeli si sono offerti di fare. Un bel paradosso: liberi i vandali che sono riusciti ad agire indisturbati, sanzionati i volontari che decidessero di sistemare i danni. Ed è qui che la vicenda di questa piccola chiesa del XIII secolo si fa ingarbugliata, in un classico esempio di burocrazia all’italiana. Perché da nove mesi la Soprintendenza si fa attendere. «Abbiamo consegnato la pratica alla Soprintendenza a febbraio. Li abbiamo risentiti ad agosto, dopo decine di telefonate e mail a vuoto. Alla fine hanno riferito di aver perso i documenti del caso. Li abbiamo riconsegnati. Ma non è servito a nulla», spiega il vicesindaco Rino Pruiti. Intanto, la chiesetta, che per una bizzarra scelta urbanistica si trova al centro di una rotonda, continua ad essere frequentata dai fedeli per la messa della domenica e per le altre celebrazioni, con l’imbarazzo di dover accedere alla navata tra gli insulti lasciati dai vandali. A luglio, una coppia di sposi che aveva scelto da tempo di celebrare qui il proprio matrimonio, ha fatto realizzare delle paratie per coprire le scritte in modo che non apparissero nelle foto e nel video delle nozze. «Per la messa di Natale riavremo la nostra chiesetta pulita. Non so come, ma è una promessa che faccio ai cittadini», chiosa il vicesindaco.

Articolo del Corriere della Sera di Olivia Manola del 20 Ottobre 2015

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