Viaggio nelle notti barbare di piazza Aldrovandi tra pipì, droga e graffiti

Bologna

Furti, spaccio, schiamazzi, pisciate sui muri e in mezzo alla strada, portoni e facciate dei palazzi imbrattati da graffittari. Il degrado di piazza Verdi, seguendo il flusso di via Petroni, ha invaso come una puzzolente macchia oleosa piazza Aldrovandi e i vicoli che la circondano. Rendendo invivibili le notti di chi abita nel quartiere San Vitale. «Da un anno questa zona non la riconosco più, tutto è cambiato, in peggio, drammaticamente», racconta un residente che preferisce però restare anonimo: «È meglio così: ho paura. Lo sapete quanti insulti mi arrivano da chi rimprovero perché fa la pipì sulle auto o sotto le finestre di casa mia? Non importa se sono uomini o donne, l’aggressività è uguale». Ogni sera durante i mesi più caldi e nei fine settimana da settembre a ora, la movida invade la piazza, che si riempie soprattutto a ridosso di via San Vitale. Giovani tranquilli che passano la notte all’aria aperta, ma anche gruppi di ubriachi e di tossici che urlano e spesso si azzuffano fra loro. E così i vicoli lì attorno diventano terra di nessuno, con gli angoli più bui trasformati in latrine. In qualche stradina c’è chi ha contato più di cinquanta persone che in una notte hanno ‘soddisfatto i loro bisogni’. E a questo si aggiunge la droga. Tanta. Spinelli fumati in gruppo, ma anche cocaina e eroina, spacciate oppure consumate davanti alle finestre ai primi piani come se nulla fosse. E poi i vandalismi, ai cartelli stradali e alle auto (attenti agli specchietti retrovisori), ad esempio, i portoni e i muri sporcati e risporcati dai graffittari, che entrano in azione in piccoli gruppi già da mezzanotte. E i furti. Di scooter o motorini, o ai danni degli esercizi commerciali, come l’edicola all’angolo con Strada Maggiore colpita anche pochi giorni fa. E i residenti? Le segnalazioni ai vigili urbani e alle forze dell’ordine si sprecano, i risultati sono nulli, e di conseguenza molti cercano di difendersi da soli, urlando o gettando acqua dalle finestre, ricevendo in cambio solo insulti. Capitolo finale la mattina del giorno dopo, quando agli abitanti non resta che pulire da soli la strada dai fiumi di maleodorante pipì, dalle cicche di sigarette e dai resti degli spinelli, da fazzoletti usati per ripulirsi, da bicchieri di plastica e bottiglie abbandonate per strada. Fatica sprecata. Dopo qualche ora l’onda del degrado ricomincia.

Articolo de Il Resto del Carlino di Matteo Naccari del 20 Ottobre 2015

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