Raid nella notte: imbrattati portici e mura delle chiese

Cava De’ Tirreni

Profanata la statua della Madonnina all’interno del parco Schwerte di via Veneto. Ignoti l’hanno sradicata e fatta rovinare a terra. Il ritrovamento è stato fatto da un anziano che ha chiesto l’intervento della Polizia Locale che ha provveduto a recuperarla e consegnarla in custodia al titolare del bar Remo. Non è la prima volta che la piccola statua della Madonnina del Parco Schwerte viene profanata. Due anni fa fu un operatore ecologico della Metellia Servizi a rinvenirla, a testa in giù, in un cassonetto dei rifiuti, attiguo all’altarino dove, da anni, era posizionata. Un anno fa, invece, ignoti rubarono la copertura in rame. «Noi frequentatori del parco Schwerte lanciamo questo appello all’amministrazione comunale: il Parco, a sera, non viene chiuso nell’orario stabilito, divenendo il punto di incontro di giovani e meno giovani incontrollabili, che, stante l’assenza di vigilanza, si sentono padroni di distruggere ogni cosa». di Giuseppe Ferrara Vandalismo urbano e problema graffiti nel centro storico della città: il borgo porticato e gli edifici del cuore cittadino soffrono sempre più in mano a imbrattatori incivili e sregolati, sotto il peso della firma di quella che i più definisco una «peggio gioventù che cresce male e senza riferimenti». La questione, già grave in corso Umberto I e nelle strade a ridosso del centro, si è ulteriormente compromessa all’indomani dei festeggiamenti di Halloween che hanno visto girare per la città ragazzi mascherati, armati di bombolette spray e pennarelli indelebili. Passata la Vigilia d’Ognissanti però tocca all’amministrazione comunale porre rimedio: già pronto un piano per rimettere a nuovo i portici e tutti gli edifici imbrattati. Quasi ogni singolo pilastro di corso Umberto I porta il marchio di un funesto passaggio siglato a suon di vernici e inchiostro azzurro: dediche (d’amore, colorite, ironiche e più o meno volgari), anagrammi, citazioni di canzoni e frasi celebri, aforismi e immancabili errori di grammatica. Uno spettacolo che suscita rabbia e scatena proteste visto che quotidianamente sulle colonne e i palazzi più antichi del centro storico sbucano sempre nuovi scarabocchi. Stesso trattamento riservato anche ai pilastri che costeggiano tutta via Veneto e corso Mazzini, ma il raggio delle superfici imbrattate potrebbe sicuramente riempirsi di tanti altri esempi. Qui in particolare una firma ben leggibile si ripete in più punti come un marchio, come se l’autore avesse voluto in qualche modo rendersi riconoscibile e distinguersi nell’insieme degli altri segni spruzzati qua e là. Ma non solo i portici sono vittima di questo scempio: i portali e la parte bassa della facciata del Duomo di Sant’Adjutore – che sovrasta piazza Vittorio Emanuele III – sono insudiciati allo stesso modo, se non peggio. Una situazione non certo nuova e alla quale già qualche anno fa s’era cercato di porre rimedio. Lo scempio infatti aveva avuto il via nel 2009 quando una serie di passanti aveva immortalato un gruppo di ragazzi, poi individuati e multati, alle prese con atti vandalici ai danni della facciata laterale della chiesa. La “galleria d’arte”, a modo suo, è dovunque e risparmia solo poche zone del centro. Quando non sono muri, si arriva a imbrattare anche le strutture della villa comunale di viale Crispi dove è possibile ammirare una collezione d’insulti assortiti rivolti in gran parte alle forze dell’ordine o, anche, ai rappresentanti della politica locale, perché – a quanto pare – anche il dibattito pubblico vuole la sua fetta d’intonaco. La soluzione sembrerebbe però imminente. Da Palazzo di Città hanno fatto sapere che a breve si provvederà a mettere in atto alcune prove per l’acquisto di strumentazioni e attrezzature adibite alla pulizia urbana. Una dimostrazione outdoor dei possibili interventi predisposta dagli assessorati al centro storico e all’igiene urbana, retti rispettivamente da Enrico Polichetti e Nunzio Senatore, in collaborazione con la Metellia Servizi del presidente Giovanni Muoio. «La prova servirà non solo a testare quest’unità mobile polifunzionale – spiega Polichetti -, ma sarà anche l’occasione per cominciare a ripulire i portici dalle scritte imbrattanti che si vedono oggi sui pilastri». Un provvedimento questo che, se andasse a buon fine, permetterebbe di intensificare ulteriormente il piano di lavoro intrapreso con la pulizia e il lavaggio sistematico del corso. In contemporanea, ha assicurato Polichetti, si lavora anche sul fronte prevenzione e monitoraggio dei luoghi. «Abbiamo attivato un’altra telecamera nel centro storico – aggiunge – ad integrazione di quelle già presenti agli accessi delle traverse e in piazza Vittorio Emanuele III, per tenere sotto controllo tutta la parte più antica del corso e il cuore della movida. L’unico limite riguarda il fatto che per legge i filmati posso restare negli archivi per un massimo di 48 ore prima di essere eliminati, per questo facciamo affidamento ad operatori che monitorano la situazione. Insomma – conclude -, ci stiamo muovendo per prevenire e reprimere questi esempi davvero negativi che non sono altro che fenomeni di vandalismo gratuito».

Articolo de La Città di Salerno di Giuseppe Ferrara del 3 Novembre 2015

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