Caos e degrado nella stazione per i Musei Vaticani

Roma

Da mesi i cittadini segnalano le siringhe in viale degli Ammiragli e, andando a prendere la metro A nella stazione Cipro, si incontrano rifiuti, cartoni e bottiglie. Sui muri i graffiti giganteschi imbrattano anche i vetri, mentre all’imbrunire la luce al neon degli ambulanti (autorizzati) mostra i venditori abusivi con la merce a terra, quella povera rubata nei cassonetti e venduta a pochi euro davanti a tante stazioni. Nelle aree verdi l’erba è incolta e si nascondono i rifiuti.

Ma qui siamo a due passi dai Musei Vaticani: Cipro è il punto di snodo più vicino, con la fermata della linea A collegata con Termini e da lì a Fiumicino e con un ampio parcheggio con più di 300 posti, per chi venendo da fuori Roma lascia l’auto gratis con la metrebus e va al lavoro con i mezzi. «Il degrado di Cipro è una priorità per noi, ne parlerò con il commissario Tronca la prossima settimana» assicura la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi.

L’area della fermata della metro è il punto dove molti pullman fanno scendere i turisti prima di entrare nel vortice del traffico di via Candia e via Andrea Doria (che portano alla zona del Vaticano), perché proseguendo sull’Olimpica defluiscono facilmente. A Cipro, inoltre, arrivano molti turisti, non solo low cost, che alloggiano sull’Aurelia e scendono qui per cominciare il tour pedonale che inizia con i Musei e prosegue con San Pietro. Al Trionfale dormire e mangiare costa meno di Prati, senza togliere la qualità di alcuni punti di ristoro tra pizzerie, pasticcerie e ristoranti che sono consigliati anche dalle guide turistiche. «Ma Cipro è un posto abbandonato», denuncia la consigliera Pd del I Municipio, Antonella Pollicita. «Il problema del degrado è dovuto anche alla frammentazione delle competenze: la stazione e le scale riguardano Atac, la parte di sopra è di Ama e le aiuole del Servizio Giardini. Si scaricano le responsabilità». Pollicita aggiunge: «Ci vorrebbero più cestini e un presidio fisso del territorio per allontanare chi beve e bivacca».

All’ingresso della fermata della metro in via Cipro c’è la camionetta dell’Esercito, con i militari in mimetica e i mitra a tracolla. Attorno, decine di telecamere. Negli angoli dell’ascensore e sotto le tettoie, ci sono i cartoni dei senzatetto, almeno tre di loro sono fissi. «Sappiamo chi sono», dichiara la consigliera Pollicita, che è anche presidente della commissione Politiche sociali del Municipio. «Abbiamo lavorato un anno con l’”Unità socio-sanitaria di strada” e siamo riusciti a condurre alcuni agli alloggi protetti, ma il progetto è finito per mancanza di fondi». La presidente Alfonsi aggiunge: «Il tema del sociale è in primo piano nell’anno giubilare, siamo in ritardo con il bando dell’emergenza freddo».

Pochi metri più avanti, in piazzale degli Eroi, molti automobilisti incappano ogni giorno in decine di gabbiani all’assalto di avanzi di cibo. «È un disabile che porta da mangiare agli animali perché gli vuole bene», dice la consigliera. Nel quartiere lo chiamano affettuosamente «San Francesco». «Stiamo tentando di entrare in relazione con lui, aiutati da assistenti sociali e psichiatri».

Articolo de Il Corriere della sera di Manuela Pelati del 23 Novembre 2015

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