Blitz artistico nel nome del geniale Beps

GRASSANO

Il paese, nella mattinata di sabato, si è svegliato con una piacevole sorpresa grazie ad un dipinto, realizzato sul muro di una vecchia abitazione del quartiere abbandonato “i scalangat’” che affaccia sulla via Appia. Il murales ritrae il viso di Beps, il giovane ingegnere grassanese, tra i pionieri della stampante 3D, che perse la vita due anni fa in Spagna. Il ritratto del suo volto dipinto sul muro è frutto di un progetto, curato da un gruppo di street art denominato Collettivo Fx che sta girando alcune piazze d’Italia dal nord al sud chiamando semplicemente la sua idea: “Dietro ogni matto c’è un villaggio”. Lo stupore dei cittadini, e il diffondersi della notizia attraverso la pubblicazione sul famoso social network, facebook, ha spinto tantissimi curiosi sul luogo per ammirare l’opera e capire meglio di cosa si trattasse. La casualità della tappa in notturna non è stata voluta, ha spiegato uno del gruppo, ma data la mancanza di tempo in quanto bisognava raggiungere la Sicilia entro il prossimo 5 dicembre i Writers sono abituati a lavorare anche di notte. «Perchè Beps? Beps e Grassano – hanno spiegato i writers del Collettivo Fx L’abbiamo conosciuto attraverso il racconto di una ragazza di Messina e subito abbiamo inserito anche Grassano nei nostri appuntamenti. Beps è folle e geniale, purtroppo ha smesso di vivere in una maniera tragica, ma la sua genialità è ancora così viva che si è creato un villaggio intorno alla sua figura: Syscrak. Sicuramente questa tappa per noi rappresenta qualcosa di importante, Grassano offre molto e credo che gli abitanti non riescono ad avvertirlo proprio perché lo vivono tutti i giorni, solo chi viene da fuori se ne accorge». La bravura dei giovani ha lasciato il segno, intanto ridando vigore ad un vecchio muro, ma soprattutto facendo rivivere il viso di Beps in un punto molto visibile del paese anche se abbandonato dal 1956 e forse …se il destino vorrà, proprio questo quartiere potrebbe trasformarsi nel villaggio di Beps.

Articolo del Quotidiano del Sud di Giovanni Spadafino del 30 Novembre 2015

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