Graffiti concettuali

Gravellona Toce

Graffitista. Ancora due spruzzate… bomboletta blu… un riflesso bianco… perfetto!

Passante. Magnifico lavoro. Io ho qualche pregiudizio riguardo ai graffiti, murales, tag e quant’altro, ma devo riconoscere che c’è una notevole maestria nel suo… affresco? Posso chiamarlo così?

Graffitista. Oh, certo, può chiamarlo come le pare. Sindaco. Vedo che ha finito… bene, mi pare anche che piaccia al pubblico [stringe la mano alla passante].

Graffitista. Sì, mi ci è voluto un po’ di tempo, ho cambiato il colore dello sfondo due volte, si parte con un’idea, si finisce con qualcosa di diverso. Ma sono contento del risultato.

Sindaco. Allora ci vediamo domenica prossima per il premio?

Passante. Premio?

Sindaco. Proprio così, abbiamo deciso di promuovere l’arte di strada e abbiamo commissionato un certo numero di graffiti ai nostri writer più in vista. Domenica la cittadinanza assegnerà il premio al graffito (o all’affresco) di maggior suo gradimento.

Passante. Bene, allora io la voto. Come si intitola la sua opera?

Graffitista. «Gravellona Toce». Passante [guarda il graffito, lo soppesa]. Eh certo, come potevo dubitarne?

Sindaco. Tutto a posto? Passiamo a vedere il prossimo; arrivederci.

Vigile urbano [trascina i piedi, si volge indietro]. Io qualche riserva sull’opera ce l’avrei.

Sindaco. Oh bella,e come mai?

Vigile urbano. Con permesso. Se lei dovesse descriverla, che cosa direbbe?

Sindaco. Ebbene… si tratta di un’imitazione perfetta di un cartello stradale di direzione, bordato di bianco, in scala decuplicata, che riporta la scritta «Gravellona Toce» in lettere bianche su fondo blu. Che c’è di strano? Un’opera d’arte concettuale, direi.

Vigile urbano. Ma, se posso insistere, dove è situata quest’opera d’arte concettuale?

Sindaco. Qui dove siamo noi, ovvero a cento metri dall’autostrada Nord-Sud (o Sud-Nord, a seconda di chi le vuole dare il nome).

Vigile urbano. E in che direzione punta il cartello?

Sindaco. Verso sud.

Passante. Vedo dove vuole arrivare la signora vigile. Il nostro Comune è circa a metà strada sull’autostrada Sud-Nord (o Nord-Sud,a seconda, eccetera). Gravellona Toce è a nord. Il cartello puntaa sud.

Automobilista [frena sgommando]. Potete aiutarmi? Devo andarea Gravellona Tocee tutti i cartelli finora indicavano a nord. Devo tornare indietro? Questo cartello mi sembra molto più autorevole degli altri. Così bello, così colorato, di così buona fattura.

Graffitista. No, no, continui pure,è un’opera d’arte concettuale.

Sindaco. È un’opera d’arte, capisce? L’arte è libera! Nord o sud, non potete accusare il cartello di mentire! Non potete accusare Leonardo di non aver rappresentato bene la valle dell’Adda nella Vergine delle Rocce! O rimproverare Van Gogh per quegli strani girasoli!

Passante. Però c’è uso e uso dell’arte.I girasoli di Van Gogh se ne stanno in un museo d’arte, non in un libro di botanica. E la Vergine delle Rocce nessuno pensa di usarla per programmare una gita sul fiume.

Graffitista. E allora gli automobilisti non devono usare il mio affresco come un segnale stradale.

Vigile Urbano. Allora magari sarebbe meglio spostarlo nel centro del paese,e non lasciarlo qui sull’autostrada.

Sindaco. Ma è un affresco!E chi lo muove più?

Passante. Forse potete creare uno svincolo che fa fare all’autostrada un anello in questo punto.

Articolo del 6 Dicembre de Il Sole 24 Ore, spazio di Scienza e Filosofia, autori Roberto Casati e Achille Varzi

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