Murales, degrado o arte?

Reggio

Fa discutere la nascita annunciata ieri da Annamaria Terenziani (Confedilizia) di un gruppo cittadino anti-graffiti. Tanti i murales, più o meno artistici, che secondo molti deturpano palazzi storici o semplici attività, per non parlare delle serrande e dei muri delle palazzine di periferia. Ma c’è chi non ci sta. Registriamo a tal proposito la presa di posizione di Legambiente Val d’Enza che dal suo profilo Facebook fa sapere la totale contrarietà alla nascita del g ruppo. «E perchè non “Gruppo anti palazzoni senza un albero”? scrivono da Legambiente – E perchè non “Gruppo anti edifici orribili che deturpano il contesto”? E perchè non “Gruppo contro parcheggi inutili”? Eppure sono tutti settori dove la confedelizia dovrebbe essere esperta: le costruzioni. Reggio Emilia e il suo territorio sono stati devastati da palazzoni, interi quartieri che non sembrano guidati da nessun criterio architettonico. Dove il verde è relegato ad essere aiuola, non più gli eleganti viali alberati che hanno guidato ad esempio l’edificazione del quartiere degli architetti. Palazzi, edifici storici lasciati al degrado o abbattuti per lasciar spazio a discutibili palazzine». E ancora: «Perchè prendere di mira i graffiti senza rendersi conto che c’è una bella differenza tra scritte fatte per insulto e graffito. La scritta d’insulto, le dichiarazioni varie ecc. sono fatte spesso per noia, per il gusto di “essere ribelle” e non hanno lo scopo di durare, poi c’è il graffito/murales che ha lo scopo di abbellire, come ogni espressione può piacere o può non piacere. E qui si arriva al palazzo della biblioteca: il murales fatto ha coperto scritte di insulto e “pisciate” umane e non umane, può piacere e può non piacere, ma certo non ha sfregiato».

Articolo della Prima Pagina di Reggio del 12 Dicembre 2015

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