Tragara, raid sul Belvedere vandali davanti ai Faraglioni

NAPOLI

Le celebri panchine di Tragara, lanciate dall’alto della rupe del belvedere cantato da poeti e immortalato nelle tele di pittori celebri: i vandali si sono affacciati nottetempo su uno dei belvedere più celebri del mondo ed hanno fatto il loro comodo. La passeggiata-pellegrinaggio di capresi e turisti sulla terrazza dei faraglioni, ieri mattina, si concludeva in uno scenario sfregiato. Ed il piccolo mondo antico di Capri è entrato subito in subbuglio. Il sindaco Gianni De Martino, in mezzo ai preparativi per l’inaugurazione imminente della kermesse Capri Hollywood, ha dato immediatamente ordine di cercare due panchine di riserva, uguali a quelle scaraventate nel precipizio. Non era mai accaduto nulla del genere ma qualcuno era stato previdente. Tempo poche ore ed il profilo delle panchine restituiva il senso di un luogo accogliente, quasi in attesa dei visitatori del paesaggio-gioiello. Gli autori dell’inspiegabile gesto restano ancora ignoti ma il sindaco ha già consegnato le immagini della videoregistrazione al comando dei vigili urbani di Capri. E le indagini dei carabinieri potrebbero, a breve, svelare l’identità dei teppistelli che sono riusciti a schiodare dal suolo due pesanti panchine – con le assi in legno e la struttura in metallo – per lanciarle dall’alto del belvedere, facendole rotolare nel dirupo scosceso che termina nella baia dei Faraglioni. Un gesto assurdo che ha scosso la quiete della piazzetta che ieri mattina a cominciava ad accogliere i primi vacanzieri di fine anno e lo star system di “Capri, Hollywood”. I primi ad accorgersi che dal belvedere mancava quel dettaglio che ormai faceva parte di un paesaggio intatto e pieno di suggestioni – le panchine dalle quali i faraglioni sembrano farsi toccare – sono stati gli irriducibili amanti della passeggiata mattutina in via Tragara: nella topografia isolana risulta una delle strade pianeggianti più lunghe di Capri e che termina con la terrazza a sbalzo sul promontorio. Le panchine da sempre significavano riposo e vista incantevole dopo il lungo e piacevole percorso immerso nel verde della natura isolana. E fu proprio quel suggestivo angolo di Capri a ispirare Augusto Cesareo che nel 1953, seduto su una di quelle panchine, in una notte di luna, scrisse “Luna caprese” che nella fine degli anni ’50 fu incisa da un giovane Peppino Di Capri: lui la portò al successo e la cansone è tutt’ora uno dei suoi pezzi forti a distanza di oltre cinquant’anni. Quella che sembra una semplice bravata o ragazzata ha suscitato nella gente del posto e tra gli ospiti indignazione, quasi come se fosse stato violato un luogo sacro. Un’altra località di bellezza straordinaria dell’isola che è stata presa di mira più volte dai vandali che ne hanno imbrattato addirittura il viale con scritte e graffiti contro le forze dell’ordine e inneggianti alla violenza. Lo sfregio è durato poco. Il sindaco Gianni De Martino è immediatamente corso ai ripari ed ha fatto rimettere al loro posto, in tempi da record, altre due panchine. La terrazza di Tragara ha ripreso, in dodici ore, il suo aspetto originario. Le immagini della videoregistrazione di sicurezza potrebbero dare presto un nome ed un volto ai vandali.

ARTICOLO DEL MATTINO DEL 28 DICEMBRE 2015

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