Degrado infinito in via del Cavone L’esterno del Borgo è terra di nessuno

NETTUNO

Peggiora di giorno in giorno, a Nettuno, la situazione di via del Cavone, ossia il camminamento esterno del Borgo medievale che volge verso il porto turistico. In particolare, nel corso del mese di dicembre, sono aumentate a dismisura le scritte che i writers – anche se sarebbe meglio chiamarli vandali – hanno realizzato sulle storiche mura che, soltanto poco più di un anno fa, erano state ripulite grazie a dei lavori di restyling effettuati dal Comune e finanziati dalla Regione Lazio. Lungo tutto il corso del Cavone, infatti, sono disseminate scritte di ogni tipo, dai “tag” – le firme dei graffitari – alle dediche amorose o agli insulti. Un nugolo di scempi messi in atto da mani che null’altro hanno avuto da fare se non danneggiare un bene inestimabile qual è il Borgo medievale nettunese -, nel punto più suggestivo della città, ossia il Cavone. Basti pensare che, subito dopo i lavori di restyling recentemente ultimati, sono stati centinaia i nettunesi che, dopo anni di assenza dalla zona, hanno avuto il piacere di riscoprire il Cavone, luogo dove – magari – in gioventù trascorrevano i pomeriggi con fidanzati e fidanzate. Adesso, però, la zona sembra tornata ad essere una ” terra di nessuno ” : complice l’assenza di controllo e di qualsivoglia dispositivo di sicurezza come, ad esempio, le telecamere di videosorveglianza, il Cavone viene utilizzato per fumare spinelli o consumare altri tipi di droga, ma anche per bagordi di alcool. Testimonianza di ciò sono le bottiglie di vetro e i bicchieri in plastica che, troppo spesso, si trovano disseminate nella zona. E sempre in tema di rifiuti, l’olezzo nauseabondo che proviene da un piccolo cancello, all’interno del quale sono state accatastate buste piene di rifiuti, è simbolo dello stato di degrado di quest’area storica di notevole pregio. Un’area che andrebbe valorizzata in altri modi, magari chiudendola di notte e installando le tanto agognate telecamere: una volta messo a punto tutto ciò, si potrebbe pensare a mostre, eventi culturali, d’artigianato. Un sistema per rendere il Cavone simile a una promenade dei borghi toscani, dove i turisti – anche quelli giornalieri – si ammassano pur di respirare il profumo dei camini accesi o per comperare prodotti locali. Un sogno, forse, per i tanti cittadini che, negli anni, hanno auspicato un miglioramento della qualità della vita nella zona del Cavone. Chissà, dunque, se in futuro tutto questo diventi realtà: per ora, purtroppo, a regnare nel Cavone sono l’incuria, le scritte sui muri e il degrado sociale di una porzione di gioventù che non trova altro da fare rispetto al danneggiamento del bene comune.

ARTICOLO DI FRANCESCO MARZOLI DEL LATINA OGGI, 4 GENNAIO 2016

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