Vandalismi, individuato uno dei responsabili

MORBEGNO

È un minorenne della Bassa valle il ragazzo individuato dalle forze dell’ordine al quale verrebbero attribuiti i vandalismi messi a segno nelle scorse settimane a Morbegno. Ma insieme a lui pare ci sia un intero gruppo di coetanei che si diverte a imbrattare e rovinare proprietà pubbliche e private nella città del Bitto. In attesa che « il procedimento giudiziario faccia il suo corso», il sindaco Andrea Ruggeri lancia un appello, « se i ragazzi hanno bisogno di scaricare la loro esuberanza, si rivolgano a me e sceglieremo insieme uno spazio, un muro, sul quale potere disegnare e lasciare graffiti – afferma il primo cittadino – perché il fenomeno sta degenerando: oltre alle scritte si è arrivati a rovinare oggetti e parti di edifici. La cosa non può che preoccupare e non vorrei che sfuggisse di mano». E anche in questi giorni di festa si sono registrati fatti nuovi, come le lampade distrutte fra la strada Statale e l’ex area Martinelli. «Ci siamo di recente confrontati con i carabinieri – spiega Ruggeri – e uno dei ragazzini individuati è un minorenne che, però, non agirebbe da solo. Sotto le scritte lasciate in giro a firma dei vandalismi, Ups, Uniti per sempre, si nasconderebbero, infatti, più persone. Mi rendo conto che da qui a parlale di microcriminalità ne passa, ma il fenomeno non è da sottovalutare. Un conto sono le scritte si muri, che rappresentano in ogni caso delle forme di deturpamento, un altro conto, però, sono le cose distrutte e rovinate e i danni economici patiti dall’intera società a causa dei vandalismi. Preoccupa poi che i colpevoli siano un gruppo di giovani annoiati, cresciuti a pane e Facebook alla ricerca di questi gesti identificativi che vengono immortalati e messi in rete per cinque minuti di vuota celebrità».

Per i casi più gravi il sindaco ricorda l’attività curata dai servizi sociali dell’Ufficio di piano, «poi però ci sono i giovani che provengono da famiglie medie, che in casa loro mai si permetterebbero di agire in questo modo – sottolinea -. È un problema generazionale, sotto il quale è difficile trovare anche qualche tipo ideale di ribellione. Allora si rovinano opere pubbliche da poco rimesse a nuovo, come il sottopasso all’uscita della stazione o l’arengario appena ridipinto solo per il gusto di scattare una foto. Episodi spesso compiuti da minorenni». Come nei casi delle ultime settimane: le scritte sulla scuola Spini- Vanoni, i vandalismi alla sede dell’azienda di trasporti Stps o la scuola che si affaccia su viale Ambrosetti colpita da uova lanciate all’interno del cortile; le scritte comparse in via Fumagalli sulle pareti di alcune abitazioni, ma anche su alcune automobili poi danneggiate.

ARTICOLO DELLA PROVINCIA DI SONDRIO DEL 2 GENNAIO 2016

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