IMBRATTAMENTI SULLA DARSENA (VARI ARTICOLI)

Il raid degli antagonisti

MILANO

LA DARSENA nel mirino degli imbrattatori. Per la terza volta in pochi mesi. Non semplici graffiti , bensì messaggi con un chiaro destinatario: le forze dell’ordine. E i mittenti, dalle prime indagini, vanno sempre ricercati nell’area antagonista. L’ultimo episodio nella notte tra sabato e domenica va letto come una sorta di rappresaglia contro il recentissimo sgombero del «Circolino», centro sociale in erba che stava nascendo in un immobile del Comune al civico 85 di Ripa di Porta Ticinese sulle ceneri di quella che fu la Bottiglieria. Così alcune decine di persone si sono radunate nei pressi del vecchio porto di Milano e hanno pensato bene di utilizzare i muri per prendersela con la polizia: «Acab» (anagramma di «All cops are bastard») e «Digos Boia» le offese scoperte ieri mattina, senza dimenticare alcuni volantini che promettono nuove occupazioni in zona. Durissima la reazione dell’assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza: «Non intendiamo sottostare ai ricatti di chi continua a offendere la città e a deturpare le cose belle. Stamattina le squadre specializzate (spese a carico di Vodafone in base a un accordo annuale sulla gestione degli spazi, ndr) saranno sul posto a ripulire la Darsena nuovamente sfregiata». Nuovamente, sì. Già nel 2015 si erano verificati due blitz analoghi. Il primo era andato in scena in concomitanza con il corteo No Expo del Primo maggio. Il secondo a fine novembre, quando era comparsa la scritta a caratteri cubitali «No all’estradizione», in riferimento all’arresto di cinque anarchici greci accusati di aver partecipato alle devastazioni di via Carducci e dintorni proprio durante la manifestazione di protesta contro l’Esposizione universale.

«L’ENNESIMO SFREGIO a un luogo-simbolo della città», si rammarica Fabiola Minoletti dell’Associazione nazionale anti-graffiti. Gabriella Valassina, Comitato Navigli, si concentra invece sugli eccessi della Darsena by night: «Diciamo da tempo che quello spazio non va gestito come sta facendo il Comune, ma finora le nostre richieste sono rimaste inascoltate».

IL GIORNO, MASSIMILIANO MINGOIA NICOLA PALMA

La Darsena imbrattata dai graffiti anti-polizia

Scritte sui muri, graffiti, insulti alla polizia e alla Digos. Il blitz di un gruppo di antagonisti è scattato nella notte di sabato fra piazza XXIV Maggio e la Darsena, come segno di protesta contro lo sgombero del “Circolino”, villetta occupata in Ripa di Porta Ticinese e subito liberata dagli uomini della Questura.Sulle scritte tracciate con vernice spray su muri e vetrine indaga la Polizia locale, che sta studiando le immagini delle telecamere di sicurezza nel tentativo di individuare i responsabili degli imbrattamenti.

LA REPUBBLICA

Dopo lo sgombero, la vendetta con lo spray

Darsena imbrattata da scritte contro la polizia

Si sono vendicati dello sgombero subito giovedì scorso mettendo mano alle bombolette spray per sfogare sui muri il proprio odio contro la polizia. Obiettivo del raid della notte tra sabato e ieri di un gruppo di antagonisti è stata ancora una volta la Darsena, teatro di una sorta di rave party a cui hanno partecipato alcune decine di persone: musica a tutto volume per tutta la notte. E quando all’alba si sono defilati, sui muri sono rimasti i loro messaggi: Acab, Digos boia, basta sgomberi. E il riferimento all’ultimo blitz della polizia: «Il Circolino resiste”. Si tratta della palazzina di via Ripa di Porta Ticinese 85 sgomberata dal reparto mobile lo scorso giovedì. La Digos ha avviato le indagini per individuare i responsabili. Intanto in Darsena questa mattina torneranno al lavoro le squadre specializzate nella rimozione dei graffiti. Perché -spiega l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza «non intendiamo sottostare ai ricatti di chi continua ad offendere la città e a deturpare le cose belle».

LEGGO, G.Obe.

Giovani (sgomberati) del centro sociale imbrattano Darsena

Sabato notte la darsena è stata nuovamente oggetto di vandalismo. È stata imbrattata dai graffiti. Dalle prime indagini risulta che gli autori siano alcuni dei giovani del centro sociale ticinese, sgomberati pochi giorni fa.

CORRIERE.IT

ARTICOLO DEL 11 GENNAIO 2016

 

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