RONAGO
Condanna unanime dei ronaghesi ai vandali che hanno imbrattato il paese. Triste risveglio per la comunità, nei primi giorni dell’anno. Tra la sera del 2 e la mattina del 3 gennaio diversi muri del centro paese, prima immacolati, sono stati deturpati da scritte: in via Milano e davanti all’azienda «G.B. Ambrosoli»; nel parcheggio antistante la ditta, dove sono stati imbrattati un pannello pubblicitario e la campana del vetro (già oggetto di precedenti vandalismi); in via Serafino e accanto all’ingresso della «Bnl». Una firma si ripete spesso: Soner (che, tra l’altro, è il tag di un famoso writer e graffitista di Philadelphia). In via Serafino, poi, un disegno irriverente, che nel gergo dei writers si chiama «puppet»: un gatto blu sogghignante, con le orbite bianche, corredato da un fumetto con la frase «A Ronago più coca che a Bogotà». Provocazione o denuncia? Alcuni cittadini si sono esposti, commentando il fattaccio. Come Enrico Fas ola, 61 anni: «Mi è venuta in mente la famosa terzina dantesca: ” Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza”. Ecco, io penso che questi vandali siano degli incivili. Per quanto riguarda il riferimento alla cocaina, non mi stupisco: in paese gira sicuramente». Del medesimo avviso Rosa Alberio, 73 anni: «Sono molto dispiaciuta per l’immagine che danno del paese, ma anche per chi ha compiuto il gesto. Se fossero educati a lavorare e faticare, non farebbero queste cose. Il gatto e la droga? Forse non è un caso, il soprannome dei ronaghesi è proprio ” gatitt” (gattini)». Maria Levrè, 67 anni, è contrariata: «Che abbiano i loro spazi per scrivere e non vadano a rovinare il paese. Se ci fossero delle telecamere, sapremmo chi è stato e la giusta punizione sarebbe farli pulire». Dura condanna da parte di Salvatore Cherchi, 58 anni: «Condanno fermamente questi atteggiamenti. Sarebbe opportuno capire se si tratta di una ragazzata o meno». Elisab etta Piazza, 46 anni, non usa mezzi termini: «Dovrebbero imbrattarsi casa loro! Per noia e ignoranza certi ragazzi se le inventano tutte». In paese gira voce che i colpevoli potrebbero essere dei minorenni ma, per il momento, non vi è alcuna prova.
ARTICOLO DI ROBERTA GHIELMETTI DEL GIORNALE DI OLGIATE DEL 9 GENNAIO 2016
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