Visitare la “street art” Tour nella propria città come un museo aperto

PADOVA

Cosa succede quando l’arte urbana inizia a dialogare con la città? Se lo sono domandato alcuni ragazzi legati al mondo dell’arte di strada, che hanno avviato il progetto Padova Writing & Street Art per tracciare un percorso d’avvicinamento fra il writing (graffitismo) e la cittadinanza. Considerando Padova come un museo d’arte moderna a cielo aperto, in cui il pubblico va guidato nell’esplorazione. Durante una serie di incontri, che si snodano tra vie e quartieri vengono analizzate – attraverso un metodo informale e accessibile – le opere di singoli artisti o crew (i gruppi organizzati di writers). Lo scorso 26 dicembre, il primo appuntamento ha preso in esame le creazioni Kenny Random, l’artista che ha sdoganato la street art padovana per elevarla a livelli di originalità, integrandola al centro storico e al paesaggio urbano. Con buona partecipazione di pubblico. Il secondo incontro del tour, organizzato dalla crew Metro Colors Academy, è previsto per sabato 16 prossimo (ore 15), con partenza dalla fermata del tram in via Minio (zona Rogazionisti). La nuova tappa del Padova Writing & Street Art si soffermerà sulla visione di alcune “murate”, le cosiddette hall of fame, presenti nel quartiere Arcella tra le vie Minio, Santissima Trinità e l’ex area industriale di via Ticino. Si tratta di murales realizzati da varie crew, fra cui quelle dei writers della Ead, e da altri esponenti del movimento italiano, in spazi di dominio dello street artist. Ciò significa che non vengono dipinti edifici di interesse storico e artistico, come attestato di ribellione o contestazione sociale. Non stiamo parlando di atti vandalici. In genere, l’opera di questi artisti prende vita in posti isolati, luoghi lasciati in stato d’abbandono (vecchie abitazioni, fabbriche dismesse) o preda del degrado, ma a differenza delle metropoli statunitensi (New York con il suo background hip-hop) in Italia può interessare contesti di carattere medievale o altri scenari dotati di valenza storica e culturale. Come nel caso delle opere di Kenny Random sviluppate fra viuzze e vicoli nel cuore del centro cittadino. Se l’arte di strada sta acquisendo sempre più credibilità e visibilità anche a Padova non è però soltanto merito di Random. Padovastreetart (www.padovastreetart.com), ad esempio, è un’altra interessante progettualità di diffusione culturale e capillare del graffitismo, che punta a disegnare una mappa dei fenomeni di arte urbana che colorano la nostra città: graffiti, stencil, sticker, ogni altra forma d’arte in luoghi pubblici in grado di strappare un sorriso e trasmettere un’emozione mentre si cammina per strada. «È un modo per raccontare le esperienze delle persone che vivono la città e che vogliono contribuire, magari con una foto fatta al volo, a documentare un’opera che per sua natura è un segno destinato a svanire nel tempo», rilevano i promotori dell’iniziativa, «È una vetrina per tutti gli artisti urbani padovani».

ARTICOLO DI MATTIA ROSSETTO DEL MATTINO DI PADOVA DEL 10 GENNAIO 2016

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