Devastato treno appena riparato

NAPOLI

Dodici finestrini e due porte di salita distrutte. Danni per 10mila euro. È il risultato dell’azione di un gruppo di persone – per il momento non sono state identificate – che hanno preso di mira un convoglio di Trenitalia in sosta su un binario morto della stazione di Torre Annunziata Centrale. Il convoglio, un regionale formato da 4 vagoni, era reduce da una revisione periodica ed avrebbe dovuto essere reintrodotto quanto prima in servizio lungo la tratta Napoli – Roma. Dovrà adesso ritornare in officina. Sono in corso indagini della Polfer, affiancata dal personale di Trenitalia destinato alla prevenzione di questo tipo di azioni, per risalire agli autori del raid. L’episodio, che si è verificato qualche giorno fa, ma che soltanto ieri è stato reso noto da Trenitalia, accende nuovamente i riflettori sul fenomeno degli atti vandalici e di teppismo ai danni dei treni, sia quelli della Circumvesuviana e della Cumana, che fanno capo all’Eav, una società della Regione Campania, sia quelli di Trenitalia. Relativamente a questi ultimi, tra il 2012 e metà maggio 2015 si registrano in Campania danni causati dal teppismo per 210mila euro all’anno. Nel complesso, dunque, sono stati dilapidati, solo nel periodo preso in esame, circa 800mila euro per porre rimedio ai problemi causati dai vandali. Nella mappa del rischio elaborata da Trenitalia spiccano la stazione di Torre Annunziata e la tratta Napoli – Caserta, via Cancello, dove si sono verificati più volte, nel recente passato, problemi di violenza o di danneggiamento. Uno degli episodi più gravi risale al 12 marzo 2010. Avvenne sul treno 24323 Caserta-Napoli via Cancello, dove ignoti appiccarono le fiamme su una vettura, poco prima che il convoglio entrasse nella stazione di Acerra. Solo per una circostanza fortunata non ci furono conseguenze serie per i viaggiatori. Diverso per genesi e pericolosità, ma anch’esso dannoso per le casse di Trenitalia, è il fenomeno dei graffitari, che sui treni in sosta nelle stazioni disegnano e scrivono. Artisti di strada, talvolta anche piuttosto bravi, per Trenitalia rappresentano però un costo non indifferente. «Tra il 2012 e metà 2015 – quantifica la società – in Campania abbiamo speso circa 100mila euro all’anno per ripulire i treni dai graffiti. Quelli sui finestrini arrecano notevoli disagi ai viaggiatori, perché impediscono loro di guardare fuori. Quelli sulle fiancate dei vagoni spesso coprono numeri e sigle identificative del convoglio. Dati tecnici – lunghezza, peso, data della revisione ed altro – che sono essenziali per il buon andamento della circolazione ferroviaria». Altra questione è quella relativa alle aggressioni al personale ferroviario, che si sono verificate con una certa frequenza negli ultimi anni, sia sulle tratte coperte da Trenitalia, sia sulla Circumvesuviana e sulla Cumana. L’ultimo episodio risale ad un paio di giorni fa ed è avvenuto alla stazione di Baiano della Circumvesuviana, dove un macchinista è stato aggredito da un gruppo di ragazzini. La sua colpa, ai loro occhi, era di averli fatti scendere dal treno, perché non avevano il biglietto. Colpito da calci, pugni da un bastone al capo, è andato in ospedale, dove gli hanno suturato la ferita alla testa che sanguinava. Ieri ha effettuato gli accertamenti sanitari necessari ad escludere complicanze. E come se non bastassero gli episodi di vandalismo, ci si mettono anche i sabotatori di macchinette erogatrici di biglietti. Ma stavolta è una storia a lieto fine. I carabinieri di Casoria, infatti, con l’aiuto del personale Trenitalia hanno arrestato un uomo che manometteva le macchinette nelle stazioni per impossessarsi del resto da restituire ai viaggiatori.

ARTICOLO DI FABRIZIO GEREMICCA DEL 15 GENNAIO 2016, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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