La street-art: non toglieteci le ex Reggiane

REGGIO EMILIA

Sempre molto affollate le conferenze allo Spazio Gerra nell’ambito della mostra sulle ex Reggiane, e così è stato anche per il dibattito sulla street-art che ha visto come protagonisti il writer «Hang» e il direttore della Gazzetta, Paolo Cagnan. Alcuni tra i molti street-artist presenti hanno disegnato su carta, al terzo piano, il percorso dal «Gerra» ai capannoni dismessi dell’OMI, regalando poi ai numerosi presenti in decine di copie due poster: uno con tecnica mista che illustrava il vecchio stabilimento (autore Dada), l’altro una mappa dello stesso Hang. Gli artisti di strada che nel corso degli anni hanno trasformato le ex Reggiane nel più grande laboratorio all’aperto di murales e graffiti in Europa vorrebbero che il Comune e la Stu salvassero almeno alcune loro opere dalla massiccia opera di riconversione dell’areale, ma soprattutto che una parte del complesso possa restare a disposizione della street-art anche in futuro. Si è parlato dell’esempio del Parco Dora di Torino, una vasta area industriale riconvertita a favore della città (parkour e skate-park compresi), dove molti muri sono rimasti a disposizione degli artisti, che organizzano anche corsi e workshop. Reggiane a parte, si è ovviamente discusso anche dei graffiti in centro. «E’ tutta questione di buon senso – ha detto Hang – ma noi rispettiamo i monumenti, i luoghi storici e la proprietà privata. Non bisogna insomma confondere i “pocci” con le nostre opere, dietro le quali ci sono studio e ricerca artistica. Negli ultimi tempi sono avvenuti dei raid selvaggi e capisco che alla fine la popolazione fatichi a fare le giuste distinzioni». Gli appuntamenti al Gerra proseguono ogni sabato pomeriggio.

ARTICOLO DI ROBERTO FONTANILI DEL 17 GENNAIO 2016, GAZZETTA DI REGGIO

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