Le guardie giurate a bordo di Trenord

MILANO

GUARDIE giurate a bordo dei treni regionali. Terminata la sperimentazione dei 200 vigilantes con funzioni per lo più di assistenza al personale avviata ad agosto, dal 1° febbraio a bordo dei convogli dei pendolari lombardi e nelle stazioni entreranno così in servizio operatori più qualificati e accreditati in Prefettura. Tra le loro mansioni, rientra anche la richiesta di documenti d’identità ai passeggeri. Era stato Roberto Maroni ad annunciare il piano sicurezza sui treni all’inizio di luglio. A PAGINA VII GUARDIE giurate a bordo dei treni regionali. Terminata la sperimentazione dei 200 vigilantes con funzioni per lo più di assistenza al personale avviata ad agosto, dal 1° febbraio a bordo dei convogli dei pendolari lombardi e nelle stazioni entreranno così in servizio operatori più qualificati e accreditati in Prefettura. Tra le loro mansioni, rientra anche la richiesta di documenti d’identità ai passeggeri.

Era stato il governatore lombardo Roberto Maroni ad annunciare il piano sicurezza sui treni all’inizio di luglio, dopo la brutale aggressione a un capotreno al quale fu quasi staccato un braccio con un machete. L’operazione sui convogli di Trenord si basava finora su circa 200 agenti privati con funzioni «di scorta straordinaria sui treni e nelle stazioni». Operatori che si limitavano a una funzione di deterrenza e di assistenza ai controllori. Tra dieci giorni il piano farà un passo in più. Alcune decine di operatori finora adoperati a bordo verranno spostati a presidiare i depositi. E sui treni saliranno le guardie giurate, non armate e in un numero ancora da definire, che potranno anche procedere a identificare i passeggeri, una mansione che finora a bordo potevano svolgere la Polfer e le forze dell’ordine e che la Lega in Regione aveva chiesto fosse estesa anche ad altri. La stretta di Trenord vuole essere anche una risposta agli oltre duemila casi, solo nel 2015, di atti vandalici, aggressioni ed episodi di microcriminalità. Casi che includono oltre cento vetri rotti alla settimana e 153mila metri quadri di graffiti cancellati (contro i 121 del 2014 e i 97mila del 2013). Gli ultimi episodi risalgono a domenica pomeriggio, quando ignoti hanno divelto 13 sedili sul Milano – Piacenza e li hanno buttati dai finestrini. E un gruppo che ieri mattina, dice Trenord, ha distrutto otto vetri del treno Maloja.

Nel piano sicurezza del 2015 Trenord ha investito circa 8 milioni, la maggior parte da finanziamenti regionali. È la stessa azienda di trasporti a ricordare che dall’ultima indagine sulla soddisfazione del servizio «sono gli oltre 710mila clienti quotidiani di Trenord a chiedere che il servizio di assistenza a bordo treno prosegua nel solco del grande piano di “sicurezza partecipata”, nato per attuare azioni deterrenti verso comportamenti che, prevalentemente in occasione del controllo dei biglietti, degenerano in reazioni aggressive o in atti vandalici».

Proprio nei giorni scorsi, e non è un caso, era stato il sindacato autonomo di vigilanza privata, il Savip, a definire l’affidamento del servizio di vigilanza alla società Gf Protection come «uno degli appalti più oscuri della storia» e a denunciare che «sui treni lombardi fanno sicurezza lavoratori privi dei titoli di guardia giurata, che non sono incaricati di pubblico servizio e sono esposti a tutti i rischi tipici del mestiere senza alcuna protezione e garanzia». Una denuncia nata, dice il sindacato, da alcuni ex vigilanti di Trenord che non si sentivano sufficientemente tutelati nella loro attività.

ARTICOLO DI ILARIA CARRA DEL 19 GENNAIO 2016, LA REPUBBLICA

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