Situazione ad Arezzo

AREZZO

Ora tocca a via Romana Writers nel sottopasso degrado a colpi di spray

La malattia è più forte della cura. Il “medico-assessore” Gamurrini non ce la fa a debellare il “degrado”. È un “malato” incurabile il writers a giudicare quello che sta accadendo in città. L’ultima azione a colpi di bomboletta spray ha colpito il sottopasso di Via Romana. Il tunnel che attraversa il raccordo proiettando dalla fine di via Vittorio Veneto in via Romana è stato di nuovo “dipinto” dai graffitari. La vernice stesa dagli operai con indosso la divisa e il tag #amoarezzo praticamente era ancora fresca quando i graffitari sono entrati i azione. Nottetempo hanno apposto la loro firma sulla parete, quasi a delineare il territorio, per poi esprimere la loro arte con un murales. Devono aver scambiato gli interventi di decoro avviati dal Comune come la consegna di “lavagne” nuove dove poter imbrattare e riservate a chi ininterrottamente si sta muovendo dietro la scia di decoro tracciata da Gamurrini seminando immediatamente degrado. Se infatti durante il giorno sono gli operai comunali dell’ufficio manutenzione – tra cui i cassaintegrati assunti proprio dal Comune per perseguire la missione di contrastare il degrado – di notte sono i graffitari ad entrare in azione, “cancellando” un duro lavoro a colpi di bombolette spray. Va infatti di pari passo l’opera di imbrattamento con quella di ripulitura. Svanito in poche ore l’impegno dell’assessore Gianfrancesco Gamurrini in via Vittorio Veneto, dove il tunnel è stato deturpato dai tag dei graffitari. Polverizzato il decoro anche nel tunnel ciclopedonale di via Trasimeno dove la mano dei vandali ha macchiato ringhiere, pareti e porte di alcuni locali. Adesso nel bersaglio dei wraiters è finito il tunnel di via Romana; bersagliate dallo stesso tag anche le saracinesche dei negozi e le pareti di condomini limitrofi al tunnel della tangenziale. Chi ha scelto di esprimersi liberamente a spese della comunità che cerca di spazzare via le tracce di incuria e abbandono che contribuiscono a far aumentare il degrado e l’insicurezza, aveva alcune settimane fa anche mirato il tun- (articolo troncato nel giornale..)

Imbiancatura in via Alfieri

E nel frattempo gli operai del Comune sono al lavoro a poche centinaia di metri da via Romana, impegnati a ripulire il sottopasso di via Alfieri in zona villaggio Dante. Là è la vernice bianca, per il momento, a prendere il sopravvento sulle pareti imbrattate fino all’inverosimile con graffiti sovrapposti negli anni. A spennellare da giorni per restituire decoro alla zona, sono i lavoratori pagati con i soldi pubblici. “Angeli”, che con dignità ogni mattina si muovono per la città con il compito di ripulirla dopo che il Comune ha fatto di loro l’emblema del decoro e del cambio di marcia dell’amministrazione comunale. Adesso anche in quel tratto, – se  non saranno individuati velocemente i writers – il rischio è che terminato il lavoro di pulizia, di lì a poco la situazione si rovesci ancora una volta per colpa di chi ha interpretato una lodevole azione di pulizia cittadina come la consegna di lavagne nuove dopo poter imbrattare no-limits alla faccia di tutto e di tutti.

E la Fortezza non si salva: apparse di nuovo scritte e ” tag ” di color verde fosforescente

E come se non bastasse anche le mura della Fortezza sono tornate nel mirino dei writers. Alle molteplici scritte d’amore di color bianco, nero, azzurro e rosso, nel tratto che corre lungo via Bruno Buozzi, nelle ultime ore si sono aggiunte alcune scritte e “tag” di color verde fosforescente. Come se non bastassero le molteplici macchie che a colpi di bomboletta spray stanno deturpando l’antica fortificazione recentemente restaurata. È di pochi giorni fa la scritta “Cotechino style” – già pubblicata dal Corriere di Arezzo – alla quale adesso se ne aggiungono altre. “Purtroppo – spiega Gamurrini – intervenire in Fortezza è più difficile e oneroso per il Comune. Ci vogliono 20mila euro e adesso non ci sono soldi a disposizione”.

Lucia Tanti: “Educazione civica Via all’operazione nelle scuole”

E l’assessore Lucia Tanti prende carta e penna per scrivere agli Istituti scolastici del territorio aretino in modo di sensibilizzare le nuove generazioni sul tema degli imbrattamenti. La lotta ai writers riparte quindi dalle scuole. Presto Tanti e Gammurrini si divideranno gli istituti scolastici dove salire in cattedra per dare lezioni di educazione civica. “Credo che ci sia bisogno – spiega Lucia Tanti – di tornare ad insegnare un po’ di senso civico. Per questo comunicheremo ai dirigenti scolastici l’intenzione di effettuare incontri con gli alunni per trasmettere il concetto che scrivere sulle pareti è un reato”. “Il progetto – aggiunge Tanti – è di educazione civica ed intendo far passare il concetto che non sono ‘ragazzate’ ma azioni che costano alla comunità e anche ai loro genitori”. Ai giovani studenti, fra i quali possono nascondersi i wraiters, o le nuove leve, l’assessore Tanti intende dire che “non sono ragazzi ‘ganzi’ ma ‘stupidi’. Voglio far passare il concetto che imbrattare una parete non è arte e che i raid non sono ‘bravate’ ma ‘stupidaggini’. È un processo lento e lungo che però sento il dovere di iniziare a fare nella speranza di raccogliere i frutti nel tempo”. Incontrando i ragazzi e le ragazze sarà i primo passo per coltivare la speranza di veder diminuire il diffondersi dell’arte espressiva dei graffitari. “Non intendo imitare la creatività dei giovani – chiosa l’assessore Lucia Tanti – se hanno l’esigenza di esprimersi con ‘fregoli’ si comprino una tela e la dipingano in casa, senza scarabocchiare la nostra città che è di tutti. Trovo il gesto di imporre la propria arte anche un’azione aggressiva”. Gli assessori Tanti e Gamurrini non si sentono “sceriffi”, tutt’altro. L’avvio di un percorso che prevede la programmazione di incontri all’interno delle scuole è la dimostrazione che non c’è la volontà di “reprimere” ma di “educare”.

ARTICOLO DI ALESSANDRO BINDI DEL 19 GENNAIO 2016, CORRIERE DI AREZZO

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