CORRIERE DI BOLOGNA, ANGOLO STREET ART E GRAFFITISMO VANDALICO

BOLOGNA

Una festa alla stamperia Squadro, ieri sera, per salutare l’uscita in libreria dell’opera omnia di Ericailcane. Brindisi senza l’artista (ora al lavoro in Sud America), che com’è noto preferisce non comparire. Proprio come la star dei writer Banksy, o l’amico Blu. Un volume di oltre 200 pagine con le opere realizzate dal 2000 al 2015, senza una parola scritta a eccezione del titolo: Come quando fuori NON piove . Un libro prodotto dal collettivo Zooo (Blu, PaperResistance, Erica e altri writer), anche in una versione a tiratura limitata. Dai muri alla carta, secondo volontà dell’autore. Poi c’è dal muro (in distruzione) al museo, senza l’esplicito assenso dell’artista. È il progetto di conservazione ed esposizione di graffiti di Genus Bononiae, che ricomprende anche opere «strappate» di Ericailcane, che ancora non si è espresso sulla questione, proprio come Blu. Entrambi aspettano di vedere la mostra sulla street art ideata da Fabio Roversi Monaco e contestata (ancora una volta) nelle ultime ore sui muri della città. Venerdì sera, in piazzetta Biagi, è apparso un enorme graffito col gufo del collettivo «Disstruggilaloggia» (con due s, ndr ), che celebra il suo vernissage per Arte Fiera Off con un comunicato: «Distruggi la loggia, concordando con l’idea che la street art abbia pari dignità rispetto a qualunque altra forma d’arte, si riprende le strade ed esce dai musei». Dibattito sempre molto eclettico e al tempo stesso singhiozzante. In questo mare aperto di punti di vista (è la libertà della street art…) si pone un ulteriore dilemma: cosa ne facciamo della bella cover del libro di Ericailcane, raffigurante la scimmia con la fisarmonica di carte e la mascherina malandrina? Già, perché quello è un graffito realizzato su un muro privato interdetto al pubblico e non visibile dalla strada, in un padiglione della Staveco che verrà abbattuto per lasciare spazio alla futura cittadella universitaria. Ci sono tutte le condizioni per lo «strappo conservativo» teorizzato da Genus Bononiae: quindi? Fra l’altro, in quell’hangar prossimo (si fa per dire) alla distruzione, c’è un altro interessante ed enorme intervento di Ericailcane (immagini sul blog «Dammi il Tiro»): stacchiamo e riattacchiamo su un muro del futuro Campus 1088? Lavoro per critici e studiosi.

ARTICOLO DI FERNANDO PELLERANO 24 GENNAIO 2016

Sulle serrande ecco i graffiti anti- degrado

Le saracinesche dei negozi della Bolognina trasformate in tele su cui dipingere. Writer professionisti, disegnatori e artisti daranno sfogo alla loro creatività per abbellire le vie e i portici della zona. Con l’obiettivo di rendere via di Corticella, via dè Carracci e via Matteotti delle strade-museo piene di street art, piuttosto che di banali tag sui muri. Un modo per combattere il degrado e migliorare la qualità di vita, in un quartiere da mesi protagonista delle cronache cittadine per le continue spaccate. L’idea è nata dall’incontro tra un gruppo di creativi e alcuni esercenti del comitato Bolognina 2000 che, dopo un primo tentennamento, hanno accolto con entusiasmo la proposta. «Si tratta di decorare dei luoghi che non hanno nessun tipo di bellezza architettonica e di cancellare scritte insulse che non hanno nessun significato – spiega Marinella Degli Esposti, presidente del comitato – sostituire il grigiore delle serrande e dei palazzi con i colori e i disegni è un modo per rendere vivo un posto e piacevole camminarci». I commercianti che si sono resi disponibili a far diventare la loro saracinesca un quadro sono circa una cinquantina. Il progetto, patrocinato dal Comune, dovrebbe partire a fine febbraio (quando uscirà il bando). «Sarà indirizzato a persone con una certa esperienza e professionalità – continua Degli Esposti – sulle serrande di ogni locale non verranno rappresentati i prodotti in vendita. Ogni artista potrà dare sfogo alla sua fantasia disegnando ciò che gli piace e prendendo spunto anche da ciò che di bello c’è nel quartiere».

ARTICOLO DEL 24 GENNAIO 2016

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