Via le scritte Alla stazione rimane l’arte

CANTU

Le tag, le firme con la bomboletta, viste soltanto come scarabocchi. I murales, invece, no. Hanno un contenuto artistico e per questo meritano di restare. Il distinguo, che poi è il parametro di giudizio anche della maggior parte dei cittadini, in questo caso, è delle ferrovie. Rete Ferroviaria Italiana, infatti, per i lavori di pulizia alla stazione di Cantù-Cermenate – nella frazione di Cantù Asnago – sembra aver scelto con questo metro: all’esterno, le scritte sulla facciata devono essere tolte. All’interno, invece, le opere d’arte possono rimanere. I lavori sono in corso in questi giorni alla fermata della linea ferroviaria Milano-Como-Chiasso. È sopravvissuta alla pulizia la ragazza con i capelli fucsia tratteggiata a colpi di bomboletta da Paola Pavika. Era stato il Bar Station – il locale dirimpetto che da qualche anno, vista la decisione di Rfi di non presidiare la stazione, ospita al suo interno anche una sala d’attesa con caloriferi, libri e tavolini – a concordare proprio con le ferrovie, nell’occasione dell’ultimo Festival Station, il murales. Anche per regalare a chi entra in stazione, per dare un’occhiata al monitor con gli orari, un angolo dal volto umano. Cercando di sfatare il luogo comune che le periferie siano terra grigia. E altro colore, era stato dato, sempre all’inizio di ottobre, sempre per l’occasione del festival autunnale, al murales nel parcheggio. La firma sul muro, utilizzato come una tela, in questo caso è quella di Shoot. Viene da chiedersi quanto durerà la purezza della nuova facciata. Può anche darsi che i tempi siano cambiati e che quindi gli autori delle tag lascino perdere. Magari terranno presente che, per il lavoro di ripulitura, paga Pantalone: lo Stato. Ovvero noi, writers compresi, con le nostre tasse.

ARTICOLO DI C.Gal. DEL 29 GENNAIO 2016, LA PROVINCIA

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One Response to Via le scritte Alla stazione rimane l’arte

  1. Viola Andreoni Rispondi

    30 gennaio 2016 at 10:25

    Bella considerazione…(ma le tasse che pagano i writter non compensano certo il milioni di danni che loro producono alla società).
    Sarebbe bene, però, che al bar mettessero insieme al Cif e al Vetril ecc., roba per le pulizie abituali, anche “un bel barattolo pronto della stessa pittura dei muri ripuliti”
    Poi: tag o scritta vandalica = uguale = una cacca di cane all’ingresso, van trattate allo stesso modo. Sono entrambe una volgarità incivile, robaccia da togliere subito.
    Non occorre l’impresa per dare due colpi di pennello appena si trova sporco.
    E’ quello che all’estero hanno fatto e fanno per “far vincere la civiltà e il pulito”.

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