Villa comunale imbrattata, due denunciati

FROSINONE

Facebook fatale a due ragazzi di 16 e 17 anni che hanno imbrattato di scritte i muri della villa comunale di Frosinone. Ancora una volta la voglia di apparire e quella di comunicare al mondo le proprie “performance” sono divenute un boomerang per due giovani in cerca di celebrità. Le “bravate” dei giovani finite sui social network sono stati, infatti, elementi utili alla polizia per scovare i colpevoli. I fatti risalgono alla settimana scorsa: un atto vandalico è stato immortalato e “pubblicizzato” su un noto social network. Le immagini ritraevano il giovane proprio nel momento in cui imbrattava con lo spray di vernice nera il pavimento della villa comunale un muro con la scritta “Albania”. Altro elemento di prova l’apposizione della firma del writer che forse pensava di compiere un’opera d’arte che andava reclamizzata con tanto di sigla d’autore. Le verifiche degli agenti hanno permesso di accertare che effettivamente nel parco cittadino erano state fatte due scritte, la prima sul pavimento in cotto di uno dei viali della villa, la seconda, riportante sempre la medesima dicitura, su un muro del parco. Scattano le indagini della Digos, unitamente al personale della polizia locale di Frosinone e si riesce a risalire facilmente agli autori. Attraverso facebook, dove erano state postate le foto si risale al profilo. Si tratta di un sedicenne di origine albanese residente nel capoluogo, che una volta scoperto, ammette la “bravata” compiuta all’interno del parco in compagnia di un suo coetaneo nativo di Pescara ma anch’egli residente nel capoluogo. Nel corso delle indagini, si giunge all’identificazione del secondo “writer”; anche quest’ultimo davanti agli investigatori ammette le proprie responsabilità. I due minori sono stati segnalati al Tribunale per i minorenni di Roma per danneggiamento e deturpamento delle cose altrui. Per loro è scattata una denuncia oltre al risarcimento del danno per consentire la pulizia del muro.

ARTICOLO DI GIANPAOLO RUSSO DEL 27 GENNAIO 2016, IL MESSAGGERO

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