Con i murales le vie diventano gallerie d ‘ arte a cielo aperto

VARESE

UN muro grigio prende forma e colore. Si anima dando corpo alla fantasia. Così, un anonimo tratto di strada diventa il pezzo unico di una galleria d’arte all’aria aperta. È l’effetto dei murales, una forma artistica spesso trascurata che però ha la capacità di riqualificare anche la più triste delle periferie. Per scoprirla abbiamo parlato con Ileana Moretti, presidente di Urban Canvas, l’associazione che promuove questa arte a Varese.

Moretti, che cos’è Urban Canvas?

«È un progetto di Writing & Graffiti Art, un’associazione di promozione sociale e culturale nata a fine 2011. Filo conduttore di Urban Canvas è l’arte urbana e il suo stretto rapporto con il territorio e il paesaggio circostante. Il progetto vuole da una parte promuovere questo tipo di arte rendendola accessibile a tutti, dall’altra valorizzare spazi grigi della città e conferire loro giusta dignità. Lungo tutto il 2015 numerosi artisti hanno lavorato per noi, in un calendario ricco di eventi, mostre e incontri di vario tipo».

Come si inserisce la vostra azione nel contesto varesino?

«Beh, i nostri interventi creativi e artistici, che nascono con la collaborazione di Comune e Regione, concorrono alla promozione del territorio, già di per sé carico di suggestioni paesaggistiche. I nostri interventi sono capaci di stimolare contaminazione e interazione tra paesaggio costruito, quello urbano, e paesaggio naturale, introducendo il paesaggio inventato, o onirico, che è quello dell’arte».

Dove possiamo ammirare i vostri lavori?

«Graffiti, murales e stencil sono sui muri della rotonda Gaggianello, dei sottopassi di viale Europa e viale Piero Chiara, di via Daverio e di viale Belforte, in snodi viari di grande visibilità, sottoposti a vincolo paesaggistico. Ogni opera si armonizza con il contesto e contribuisce anzi a valorizzare la percezione del panorama».

Quali sono gli artisti che ha invitato a Varese?

«Protagonisti dei diversi momenti di live painting sono artisti sia italiani, che stranieri dotati di grande esperienza, protagonisti dello scenario artistico nazionale e internazionale, che trasformano i muri in tele per grandi dipinti urbani. Gli artisti che hanno partecipato sono davvero tanti, ma meritano di essere citati tutti: Urbansolid, Kraser, Domenico Romeo, AleSenso, Carmine Bellucci, Mr.Fijodor, Corn79, Centina, DissensoCognitivo, 108, Eleuro, Refreshink, Il Borse, Mr.Wany, Giorgio Bartocci, Giulio Vesprini, 1010, Etnik, Luigi Vine Semeraro, Never Crew, e da ultimo Fabrizio Sarti, in arte Seacreative, che proprio nei giorni scorsi ha disegnato un murales alla rotonda dell ‘ Iper».

Cosa le piace dei murales?

«Personalmente trovo bellissimo camminare per una città e trovare sui muri queste opere colorate e accessibili a tutti. Starei delle intere giornate a veder nascere un dipinto, mi affascina la maestria con cui i tratti prendono forma e danno luce a disegni di grande dimensione».

Cosa fa di un graffito un ‘ opera d ‘arte degna di nota e rispetto?

«La percezione dell ‘ opera è soggettiva, non è possibile inquadrare il valore delle opere in canoni prestabiliti».

È quantificabile il valore di una graffito?

«È possibile quantificare, commercializzare un ‘ opera. Oggi gli street artist influenzano il mondo dell ‘ arte contemporanea, alcuni di loro sono battuti dalle più quotate case d ‘ asta».

Tenta un confronto tra Varese e altre città che possiedono graffiti?

«Diverse città in Italia si stanno aprendo a questa forma d ‘ arte, anche se esiste ancora molta titubanza. In Europa, a Berlino, Londra, Parigi e Barcellona, ci sono molte più esperienze, ma nel nostro Paese vincoli e burocrazia rendono difficoltosa la realizzazione dei progetti. Credo che Varese si stia aprendo ora all ‘ arte urbana, con la realizzazione di questi murales. Molto cammino è stato fatto, ma la strada è ancora lunga».

Seacreative che pochi giorni fa ha concluso un graffito alla rotonda dell ‘ Iper, ma anche Etnik, Vine o Never Crew. Sono tanti gli «street art artist» che negli ultimi anni hanno reso più bella e vivace Varese. Ne abbiamo parlato con Ilena Moretti di Urban Canvas.

ARTICOLO DI CARLO COLOMBO DEL 31 GENNAIO 2016, LA PREALPINA LOMBARDIA OGGI

Share This Post

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>