Arriva la vernice che combatte le polveri sottili

MILANO

E SE BASTASSE una mano di vernice per ridurre l’emergenza smog? La soluzione arriva da Airlite, una start up che ha inventato la prima vernice anti-inquinamento e che sta per fare il suo debutto a Milano, nel distretto di via Ventura a Lambrate, in alcune scuole e sul percorso della City Marathon. A lanciare l’eco-pittura sono stati il bolognese Massimo Bernardoni – suo il brevetto – e il milanese Antonio Cianci, ex responsabile Innovazione al Ministero delle Infrastrutture durante Expo Shanghai. Ma come funziona? «Airlite riduce gli inquinanti attraverso un processo chimico-fisico di fotocatalisi – spiega Bernardoni – simile alla fotosintesi clorofilliana. La tecnologia sfrutta la potenza della luce per produrre sulla superficie riverniciata molecole ossidanti che attaccano gli agenti inquinanti nell’aria, come l’ossido si azoto, trasformandoli in sali minerali innocui, fino ad abbatterne circa l’88%». In particolare, vengono eliminate le particelle di PM10 secondarie, mentre di quelle primarie viene contenuta la tossicità; la vernice è utile anche contro muffe e batteri e abbassa le temperature interne dei locali.

SECONDO i due soci, «dipingendo la superficie esterna d un palazzo di 7 piani, Airlite potrebbe eliminare in sole 12 ore lo smog prodotto da 92 autovetture a benzina e di 72 a gasolio euro 6. Se il 20% degli edifici nella città metropolitana utilizzasse questa tecnologia, sparirebbero i gas di scarico di tutte le vetture». Lo scorso maggio, la start up si è aggiudicata il talent show Talent Tank su Italia 1, nato per promuovere progetti innovativi. Ora, insieme all’associazione no profit Vivaio e a quella anti-graffiti Retake, è impegnata nel progetto «Bosco Immobile» per sensibilizzare i cittadini a rendere la città più vivibile. Tre le iniziativa in fase avanzata. «Cinque scuole verranno riverniciate con Airlite – fa sapere Andrea Zoppolato, dell’associazione Vivaio – poi c’è un progetto su Lambrate per realizzare tre murales: due su via Ventura, l’altro sul caseggiato tra via dei Canzi e via Console Flaminio. Contiamo di inaugurarli per il Fuori Salone. Infine, lavoreremo su alcuni edifici presenti sul percorso della prossima Milano City Marahon. I podisti respireranno come se corressero in mezzo agli alberi».

ARTICOLO DEL 3 FEBBRAIO 2016, IL GIORNO

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