CASO DEI DUE WRITERS ARRESTATI

MILANO (CIMIANO)

Assalto writer al metrò in corsa, 2 arresti

Convoglio bloccato e passeggeri «sequestrati» a Cimiano. Contestata la violenza privata

Il back jump è l’assalto a un mezzo in servizio, l’ emergency break è l’uso della leva d’emergenza per bloccare i treni. Sono le espressioni usate dai graffitari d’Europa per descrivere le azioni più estreme. Come quelle avvenute alla mezzanotte di giovedì a Cimiano, sulla linea 2. Tutto in tre minuti: vernice spray e passeggeri sequestrati all’interno. Cinque writer. Due arrestati e processati per direttissima.

Ore 23.40: assalto al metrò «Passeggeri sequestrati»

Nel linguaggio dei writer esistono due espressioni molto specifiche: back jump (l’assalto a un mezzo in servizio) ed emergency break (l’uso della leva d’emergenza che blocca i convogli). Per i graffitari che vanno a caccia di obiettivi sulle linee dei metrò di mezza Europa, sono tra le azioni più estreme: assalti che sprigionano più adrenalina, perché avvengono in pubblico, e che danno più prestigio quando vengono rilanciati in Rete. Un back jump con emergency break «da manuale» è andato in scena poco prima della mezzanotte di giovedì alla fermata Cimiano della linea 2, lungo via Palmanova. Tutto in 3 minuti: vernice spray su fiancata e finestrini del treno; i passeggeri (non molti, a quell’ora) «sequestrati» all’interno. Erano 5 writer. Due arrestati. Ieri mattina sono stati processati per direttissima.

L’allarme nella centrale operativa dell’Atm scatta alle 23,40: «Leve di blocco del comando delle porte azionate sul treno numero 32. Direzione centro città, banchina Cimiano». I dirigenti allertano la sicurezza. In quel momento, il macchinista è costretto a tener fermo il treno, deve uscire dalla sua postazione di guida e spostarsi per andare a sbloccare le porte, altrimenti il convoglio non può più muoversi. Mentre il macchinista risale la banchina, dall’altra parte del treno, davanti agli automobilisti che passano in via Palmanova, cinque writer «lavorano» su tre carrozze. Lasciano le loro tag (grosse firme colorate): Falco , Papaya , Olta , Rotik , Clonco . Soltanto graffitari esperti e spregiudicati sono in grado di portare a termine un assalto del genere. E infatti in 3 minuti, il tempo necessario al macchinista per richiudere le porte, hanno praticamente finito. Alle 23.43 il treno riparte (nel video delle telecamere di sicurezza, disponibile su corriere.it , si vede la fuga dei writer).

Negli ultimi mesi l’Atm ha rafforzato la sicurezza, e così dopo una decina di minuti gli uomini dell’azienda sono in pattuglia in via Don Calabria, vicino a Cimiano. È lì che scoprono due ragazzi che caricano il bagagliaio di un’Audi: hanno le mani sporche di vernice, 45 bombolette, un paio di videocamere. Vengono fermati e poi affidati agli uomini all’Unità tutela decoro urbano della Polizia locale, investigatori specializzati ai quali la Procura ha delegato tutti gli interventi e le indagini sul writing in città. Un ragazzo, 22 anni, è austriaco e fa parte di un importante gruppo europeo di graffitari; l’altro, 25 anni, italiano, vive a Cernusco: «Proprio queste zone dell’hinterland milanese – spiega Fabiola Minoletti, dell’Associazione nazionale antigraffiti – negli ultimi tempi stanno diventando un punto di riferimento per gruppi di writer molto aggressivi». I fermati sono Papaya e Falco : l’arresto è stato convalidato ieri mattina, i due hanno l’obbligo di trovare un accordo per il risarcimento a Comune e Atm; prossima udienza il 22 febbraio. Oltre al danneggiamento, i due sono imputanti anche per «violenza privata», per aver «sequestrato» i passeggeri del metrò. Dei writer fuggiti è rimasta la firma sui treni: uno è probabilmente danese; l’altro, Olta , è un austriaco piuttosto famoso: s’è guadagnato notorietà per aver «colpito» anche un camion della polizia tedesca a Berlino.

GIOVANNI SANTUCCI, DAL CORRIERE DELLA SERA

Bloccano il metrò col freno a mano presi due writers

DUE writer arrestati per danneggiamento aggravato per aver imbrattato a Cimiano un treno della linea 2. Un austriaco e un italiano di Cernusco sul Naviglio erano assieme ad altri 3 giovani (scappati) quando sono stati sorpresi in azione, intorno alle 23,30 di giovedì, da responsabili della sicurezza di Atm che li avevano visti dalle telecamere di sorveglianza. Il loro metodo è stato quello più violento, il cosiddetto “backjump in emergency brake”, che consiste nel fermare un treno in una stazione, con passeggeri a bordo. All’apertura delle porte erano saliti, avevano tirato il freno a mano d’emergenza e chiuso le porte automatiche per poter scrivere anche su quelle, impedendo ai passeggeri di poter scendere (accusati anche di violenza privata). L’italiano, che ha precedenti per imbrattamento, è stato sottoposto all’obbligo di firma. Entrambi rischiano di dover risarcire Comune e Atm.

DA “LA REPUBBLICA”

Bloccano M2, writer arrestati

I due graffittari hanno impedito la chiusura delle porte per dipingere con calma

ono stati rilasciati dopo la convalida dell’arresto da parte del Tribunale i due writers arrestati per danneggiamento aggravato e violenza privata. I due giovani, uno austriaco e uno italiano, saranno giudicati per direttissima dal prossimo 22 marzo. I due arrestati avevano azionato le leve che disabilitano il controllo delle portiere da parte del personale dell’Atm, in modo da avere tutto il tempo per disegnare. La fermata imposta dai writers era quella di Cimiano, sulla linea due. L’arresto è stato effettuato dal Nucleo tutela decoro urbano della polizia locale giovedì sera. I due graffittari sono stati sorpresi con le bombolette ancora in mano. Solo per il writer italiano, di origine sudamericana, il magistrato ha stabilito l’obbligo di firma giornaliera presso la polizia. La Procura di Milano, nel frattempo, indaga su altri tre graffitari che avrebbero agito con gli arrestati danneggiando i vagoni della linea verde della metropolitana.

DA “L’AVVENIRE”

Imbrattano i treni della metropolitana verde: bloccati due writer

Il tribunale di Milano ha convalidato ieri mattina l’arresto dei due writers sui quali pende l’accusa di danneggiamento aggravato e violenza privata dai vigili. I due giovani, un austriaco e un italiano, saranno giudicati per direttissima il 22 marzo. Dopo la convalida dell’arresto, avvenuto alla fermata della metropolitana M2 a Cimiano mentre stavano imbrattando un treno, sono stati rilasciati. Solo per il writer italiano, di origine però sudamericana, il magistrato ha stabilito l’obbligo di firma giornaliera presso la polizia. La Procura di Milano, nel frattempo, indaga su altri tre graffitari che avrebbero agito con gli arrestati danneggiando i vagoni della linea verde (la due) della metropolitana. Imbrattamenti sui quali sarebbero stati lasciati le tag (firme) di riconoscimento. Gli inquirenti non escludono che i due sotto processo siano gli autori di altri blitz. L’accusa di violenza privata, si legge nel capo d’imputazione, è dovuta all’impossibilità del macchinista di poter proseguire la marcia del convoglio della metropolitana, dato che i writers hanno azionato le leve che impedivano la chiusura delle porte, così poter disegnare indisturbati.

DA “IL GIORNALE”

Graffiti sui vagoni della metropolitana Manette a due writer

L’aumento dei controlli non fermano i writer. Anzi, dalla fine di Expo si registra un aumento del graffitismo vandalico soprattutto in alcune zone della città. Cimiano è una di queste e lo dimostra l’ultimo raid di giovedì, quando attorno alle 23.30 è scattato l’allarme per il bombing su un treno. I responsabili dell’Atm hanno assistito alla scena dalle telecamere di sorveglianza. Due giovani, un austriaco e un italiano nato da una famiglia sudamericana, hanno attivato il freno di emergenza di un treno per eseguire un “back jump”, una delle “discipline” più difficili e rischiose del writing vandalico: bloccare un convoglio e ricoprirlo totalmente con le bombolette prima dell’arrivo delle guardie. Spesso riesce, basta guardare i treni che passano in metropolitana. Stavolta è andata male ai due writer, bloccati dagli agenti del Nucleo tutela decoro urbano della polizia locale per danneggiamento aggravato. Il Gip ha convalidato l’arresto e i due sono stati rilasciati in attesa del giudizio per direttissima fissato per il 22 febbraio. Per l’italiano è stato disposto l’obbligo di firma. Quella sera i due non erano da soli. Del resto il back jump, per essere eseguito a dovere, richiede un minimo di 4-5 persone. Nei filmati visionati dalla polizia locale si vede chiaramente che sono diverse le persone che scavalcano la staccionata della stazione di Cimiano per arrivare sui binari. Hanno tutti il volto coperto e indossano zaini in cui, presumibilmente c’erano le bombolette. Gli agenti non hanno chiarito se siano state sequestrate fotocamere o cellulari con immagini relative al raid. È molto comune riprendere l’azione con una telecamera fissata al corpo in modo da avere un’inquadratura in prima persona che restituisce tutta l’adrenalina del momento. I filmati sono caricati in rete e spesso fungono da video promozionali del writer che, in alcuni casi, diventano testimonial di aziende di bombolette e abbigliamento.

SALVATORE GARZILLO, DA “LIBERO”

Imbrattano il metrò: notte in cella per due writer

STAVANO tagliando la corda dopo aver finito il lavoro. Avevano appena imbrattato con le loro ” tag” i vagoni della linea verde del metrò, nella zona di via don Calabria, fermata Cimiano. Ad accorgersi del blitz, intorno alle 23.30 di giovedì, sono stati i responsabili della sicurezza di Atm, che hanno visto la scena dalle telecamere e sentito il segnale d’allarme scattato dopo che i writer avevano innescato il freno di emergenza. Due giovani, un austriaco e un italiano di famiglia sudamericana, sono stati arrestati per danneggiamento aggravato dagli agenti del Nucleo tutela decoro urbano della polizia locale. Ieri mattina il giudice ha convalidato l’arresto e i due sono tornati in libertà in attesa del giudizio per direttissima, il prossimo 22 maggio. Per l’italiano il magistrato ha disposto l’obbligo di firma. Nel frattempo la Procura indaga anche su altri tre ragazzi sospettati di aver preso parte ai raid vandalici.

«IL LAVORO di Atm si dimostra ancora una volta efficiente ed efficace contro chi danneggia i beni pubblici», fa sapere l’azienda. Dal 2012, inizio dell’attività anti-writer messa a punta dalla municipalizzata, il numero di attacchi medi mensili è diminuito, passando da 26 a 19,5. E anche il numero di imbrattamenti è sceso: da più di 20 a circa 11 tentativi riusciti. Dal più di tre anni l’attività di Atm si è molto intensificata non solo sul fronte dei controlli e della sicurezza, ma anche su quello dell’attività legale. Le denunce presentate sono state circa 75, con un sensibile calo nell’ultimo anno grazie non solo alla riduzione degli eventi, ma anche all’azione sinergica fra procura della Repubblica, forze dell’ordine, Comune e l’azienda stessa. «Una collaborazione – spiega Atm -caratterizzata da un più efficace modo di procedere in sede di indagini, da un’azione penale tempestiva ed efficace, nonché da una procedura interna precisamente codificata che consente una accelerata nella quantificazione dei danni da imbrattamento a mezzi e infrastrutture allo scopo di chiedere e ottenere l’immediato risarcimento». Soddisfatta la segretaria dell’Associazione nazionale antigraffiti, Fabiola Minoletti : «Bene l’operazione coordinata contro il graffitismo vandalico».

M. CONS., DA “IL GIORNO”

Blitz in metro, due writers arrestati

5 FEBBRAIO – Avevano imbrattato i vagoni della linea verde della metropolitana, alla stazione di Cimiano, a Milano. Sono stati visti e arrestati per danneggiamento aggravato dagli agenti del Nucleo tutela decoro urbano della Polizia locale. L’episodio è accaduto la notte scorsa. I due giovani graffitari, un italiano e uno austriaco, hanno usato la tecnica definita nell’ambiente dei graffitari, Backjump o Palanca: avevano azionato le leve che disabilitano il controllo delle portiere da parte del personale dell’Atm, che ha avvisato la centrale della Locale, per avere il tempo per tracciare disegni più complessi di quelli che avrebbero potuto fare tra una fermata e l’altra. Altri writers avrebbero partecipato al blitz ma i due arrestati sono stati trovati ancora imbrattati di vernice ad alcune decine di metri dalla fermata, mentre caricavano il materiale a bordo di un’auto. Sul mezzo numerose altre bombolette, bozze di disegni e con loro avevano una macchina fotografica e una telecamera per riprendere le imprese.

DA “ANSA”

ARTICOLI DEL 6 FEBBRAIO 2016

 

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One Response to CASO DEI DUE WRITERS ARRESTATI

  1. Tommaso Incerti Rispondi

    10 febbraio 2016 at 06:36

    Commentai già a marzo 2015 le incongruenze di chi amministra la città, qui sul vostro sito, dopo la vostra conferenza stampa con Sindaco presente al tavolo dei relatori.
    Bella immagine, ma priva di promesse.
    Io commentai l’assenza di GARANZIA di COLLABORAZIONE con Retake Milano da parte del Comune per sostenere non solo con “parole e vanti inopportuni” le vostre pregevoli attività di prevenzione e informazione ai minori.
    Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora. Arriverà marzo 2016 e io esigerò che voi dimostriate cosa ha fatto il Comune per sostenere una realtà come la vostra, che ha ripulito di tutto e di più e che ha istruito una moltitudine di cittadini, adulti, bambini e ragazzi alla partecipazione attiva per il decoro e il bello. Siete Sempre Senza Soldi? Nonostante la bella passeggiata di migliaia di indignati del 3 maggio?

    Oppure ve ne hanno dati, ve ne hanno promessi, o ve ne daranno?
    Perché state lavorando come dei pazzi vedo. E a parte premi e riconoscimenti vari non ho sentito che ci sia a disposizione vostra, garantita dal Comune neppure “un centesimo”.
    Voi non mollate… ma vi sollecito a non essere “troppo signori” con chi è anche troppo evidente che vi usa e vi sbeffeggia.

    questo scrissi a marzo 2015 dopo la conferenza stampa a Palazzo Marino.

    …Il grande cuore vostro – cari ed esageratamente generosi volontari – qui ha preferito tacere che, purtroppo, il costo per le vernici necessarie per ripulire gli edifici pubblici, anche se richiesto non vi è affatto garantito da Comune.
    Io che ero presente alla vostra conferenza stampa non ho sentito nessuna “parola di garanzia dal sindaco”, oltre agli elogi, per i grandi progetti presentati che coinvolgono anche 200 bambini per “Milano fuori classe”.
    Bello sentire l’approvazione e gli elogi del primo cittadino, è già un successo, però c’è un però.
    Mi risulta che l’urgenza della programmazione, del lavoro pazzesco che fate (e che Dio solo sa come fate) vi impone sempre salti nel vuoto da brivido.
    E che se poi non arrivano gli sponsor a finanziare… soprattutto i progetti con bambini e quelli a risvolto sociale “voi non mollate”.

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