Gli imbrattatori subito all’opera Alla stazione torna il degrado

SAN MINIATO

APPENA le pareti sono tornate a splendere di colore, loro sono tornati. Hanno aspettato qualche settimana, ma alla fine, bombolette spray alla mano, hanno fatto il pieno: dal sottopassaggio alle mura esterne, come la sala d’aspetto che era stata ripulita dalle decine di scritte e disegni di cattivo gusto. Benvenuti alla stazione ferroviaria di San Miniato Basso, quella che non ha più una biglietteria e due occhi veri, comunque, a vedere cosa accade e che sono l’unico deterrente che davvero funziona. Ci sono le telecamere, ma sembra che questo poco interessi a chi frequenta l’area, soprattutto di notte. Anche «Sovranità», associazione molto attiva nel Comprensorio del Cuoio, nei mesi scorsi,aveva alzato la voce dopo il primo raid nel quale i graffitari (ma anche tossicodipendenti che si aggirano in zona) si erano avventati sui locali appena valorizzati. Le scritte sono la cornice della sporcizia che gli addetti alle pulizie si trovano a raccogliere ogni volta, ogni giorno: bottiglie rotte e rifiuti ovunque. Anche ieri c’erano vetri, ombrelli rotti, lattine, scarpe e bombolette spray gettate nella vegetazione e che con tutta probabilità sono state usate per l’ultimo atto vandalico.

COSA fare? Questo l’interrogativo con cui da anni si confrontano le amministrazioni comunali di San Miniato e Fucecchio, unite in questo caso nella Stazione. Molte cose sono state fatte, compresa una nuova sistemazione della piazza. Sui vandali, però, non è stata trovata la chiave per fermarli. Una strada, importante, sarebbe una vera biglietteria. Si risolverebbe così un disagio che va avanti da tempo e che obbliga i circa mille passeggeri quotidiani che usufruiscono della stazione a utilizzare emettritrici automatiche (spesso fuori uso per atti vandalici) o a rivolgersi al bar negli orari e nei giorni di apertura. Un accordo, tentato più volte, con Trenitalia, non ha avuto esito. Eppure questa è la stazione, che si estende su due province con un bacino di oltre 50mila residenti.

ARTICOLO DI CARLO BARONI DEL 10 FEBBRAIO 2016, QN LA NAZIONE

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