NAPOLI
Non sono serviti a nulla i numerosi appelli lanciati dalle associazioni civiche, dai comitati e dai cittadini del Centro Storico. La fontana di Monteoliveto è tornata ad essere un ricettacolo di sporcizia e rifiuti. Ormai si è perso il conto degli interventi degli uomini di Abc e di Napoliservizi. La parte di città che non ama i monumenti e non mostra alcun rispetto per la storia e la cultura sembra aver preso il sopravvento. Una storia ben nota quella del monumento costruito nel 1668 su disegno del celebre Cosimo Fanzago. Da diversi anni ormai la fontana di re Carlo II è diventata una vera e propria “panchina” per i giovani che transitando da piazza del gesù, sono soliti gozzovigliare sui marmi antichi senza alcun controllo. Le bianche pareti della fontana sono diventate luogo, per i writers, dove sfogare la loro “esuberanza”. Fanno brutta mostra di sé, infatti, il gran numero di graffiti lasciati a estremo spregio degli sforzi di chi sta cercando disperatamente di far risorgere un monumento altrimenti destinato a fare una fine indecorosa. Non sono state risparmiate, naturalmente, le vasche della fontana. Sacchetti di patatine vuoti, bottiglie di birra, tappi di alluminio e lattine varie hanno reso ormai l’interno della fontana un ricettacolo di rifiuti. Il monumento, inoltre, è pervaso dal cattivo odore di urina e di vomito, miasmi che lasciano intendere l’uso che si fa di uno degli antichi monumenti della città. Aveva destato scalpore – e anche polemiche – l’intervento degli attivisti di “Sii turista della tua città”, che negli scorsi mesi erano intervenuti per uno “spericolato” restauro. I puristi avevano, infatti, storto il naso circa l’uso, da parte dei volontari, di spugnette abrasive e detergenti per la rimozione della vernice. Mentre da più parti si invoca come ultima ancora di salvezza il ripristino della recinzione di contenimento – presente nella vasta iconografia ottocentesca – il monumento sta precipitando sempre più velocemente verso il degrado e l’abbandono. I motori della fontana – probabilmente intasati dalla grande quantità di sporcizia – sono fermi da diversi giorni e non è difficile immaginare le difficoltà – e soprattutto i costi aggiuntivi – che comporterà un eventuale riavvio della fontana. Di certo, in una città che sta facendo del turismo uno dei suoi principali volani di sviluppo, è impossibile lasciare un monumento in queste condizioni. Comune e Soprintendenza dovrebbero cominciare seriamente a pensare, sulla falsariga di quanGraffiti sul bellissimo monumento barocco e rifiuti all’interno della vasca lasciati dai soliti vandali della movida to avvenuto per la fontana del Nettuno, finalmente riqualificata e valorizzata, a una nuova collocazione del monumento di Cosimo Fanzago. Una soluzione che non piacerà sicuramente agli abitanti del Centro Storico ma che si rende sempre più necessaria vista l’incapacità – da parte di tutti – di salvaguardare una importantissima testimonianza del passato.
ARTICOLO DI ANTONIO FOLLE DEL 8 FEBBRAIO 2016, IL ROMA
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