COMO
I VANDALI questa volta non hanno avuto pietà neppure del lungolago ridotto da otto anni a cantiere, hanno aggiunto sfregio a sfregio accanendosi anche sulle foto d’epoca che erano state affisse per rendere un po’ più piacevole la passeggiata. In alcuni casi si sono accontentati di riempirle di scritte e firme, le tag, in altri le hanno danneggiate accanendosi apparentemente senza spiegazione. È l’ennesimo affronto alla passeggiata nei giorni scorsi al centro delle polemiche per il black-out che aveva interessato tutta la zona del Tempio Voltiano e dei Giardini, ridotti all’oscurità più assoluta per un guasto al contatore che serve la zona. Praticamente un invito ai vandali che nei mesi scorsi si erano accaniti contro il Monumento Europeo ai Caduti (recentemente ripulito) e il mausoleo dedicato alla memoria dello scopritore della pila, sulle cui mura erano comparse diverse scritte con la vernice. QUASI una sfida, all’insegna della maleducazione, con i membri dell’associazione «Per Como pulita» che ogni fine settimana, in vie e piazze della Città Murata come in periferia, si danno da fare con straccio, solventi e olio di gomito per ripulire le scritte dei writers. Finora una battaglia persa, con i vandali sempre in vantaggio e spesso talmente sfacciati da tornare a colpire nei luoghi appena ripuliti. Pensare che solo un anno fa la città ci aveva provato a tendere loro la mano, grazie a un bando che individuava delle aree in periferia dove i writers avrebbero potuto dare sfogo alla loro creatività. Una sorta di albo cittadino al quale giovani e meno giovani erano stati invitati a iscriversi gratuitamente. Malgrado le buone intenzioni di Palazzo Cernezzi alla fine non si era fatto avanti nessuno, ma i muri dei palazzi del centro hanno continuato immancabilmente a essere riempiti di scritte. Sono servite a poco anche le punizioni esemplari, come quelle irrogate ai cinque ragazzi (tre dei quali minorenni), che nel febbraio di due anni fa imbrattarono in pieno giorno uno dei muri del porticato del Broletto. Sorpresi dai vigili e dai turisti vennero puniti con una solenne multa e ore da prestare ai servizi sociali, ma il loro esempio non servì a dissuadere altri. In altre città, Erba in particolare, il rimedio lo si è trovato potenziando il servizio di video-sorveglianza e inasprendo, attraverso un apposito regolamento comunale, le punizioni per gli imbrattatori. Soluzioni da importare anche sul lungolago, ma solo dopo che saranno terminati gli interventi di riqualificazione. Nei giorni scorsi proprio al Pirellone c’è stato un nuovo incontro tra i tecnici di Palazzo Cernezzi e quelli incaricati dal Governatore Maroni, senza però avanzare alcuna ipotesi di soluzione. C’è chi è pronto a scommettere che prima del 2017 il cantiere continuerà a rimanere terra di nessuno, quindi nella completa disponibilità dei vandali. Non un bello spettacolo per i turisti che torneranno in città tra poche settimane.
ARTICOLO DI ROBERTO CANALI DEL 12 FEBBRAIO 2016, IL GIORNO
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