Comunali Roma, Bertolaso: “Serve un sindaco con gli attributi e io ce li ho”

ROMA

La campagna elettorale è praticamente partita. Il centrodestra ha scelto Guido Bertolaso, dopo il pasticcio della candidatura di Rita Dalla Chiesa, avanzata da Giorgia Meloni e silurata da Forza Italia e da Salvini. L’ex capo della Protezione civile deve ancora ancora affrontare un processo in primavera, quello “Grandi rischi bis” con le accuse di omicidio colposo plurimo e lesioni presso il tribunale dell’Aquila, ma così si difende: “I cittadini romani da tremila anni sono abituati a convivere con calunnie e fatti costruiti ad arte. Sono smaliziati e intelligenti e quindi sapranno vedere le carte e capire che sono accuse montate ad arte, per capire che contro di me c’è stata un’operazione per colpire una persona perbene che doveva essere messa nel congelatore e alla quale si doveva impedire di essere ancora utile per il Paese – ha detto intervistato da Radio Capital – Una vicenda iniziata da sei anni, e siamo ancora nel mezzo dei processi. Io ho chiesto quattro anni fa, per due volte, il rito abbreviato, perché sono innocentissimo, ma mi è stato negato. Amministrative, Bertolaso: “A Roma serve un sindaco con attributi” Condividi Poi Bertolaso ha precisato: “Non ho mai votato Berlusconi. Salvini è uno concreto, bada al sodo e in questo mi ci ritrovo. Poi magari su alcuni problemi specifici abbiamo idee diverse. Ma è intelligente e ragionevole, ci siamo parlati al telefono. Mi definisco un vecchio democristiano – ha spiegato – Anche la vittoria degli Stadio a Sanremo ha dimostrato che i non giovanissimi hanno ancora speranze di successo in questo Paese”. E sulla politica del leader della Lega sugli extracomunitari e rom, l’ex capo della Protezione Civile ha precisato che non utilizzerebbe le “ruspe” spesso invocate da Salvini ma “più diplomazia, più tatto, più cautela. Io mi metto sempre dalla parte dei più deboli e i rom sono una categoria che è stata vessata e penalizzata”. Campidoglio, la presentazione ufficiale dei candidati alle primarie Pd Condividi Lui comunque si dice pronto per fare il primo cittadino della capitale. “Ci vuole un sindaco con gli attributi ed esperienze grosse. Io gli attributi, dico anche purtroppo, me li sono dovuti costruire sul campo, alla luce dei mestieri che ho fatto – ha detto Guido Bertolaso a Radio Capital – Marchini è uno perbene, è entusiasta ma ho delle perplessità sulla sua esperienza e la sua capacità di governo di una città complessa come Roma. Non bastano entusiasmo e soldi”. Gli dispiacerebbe arrivare al ballottaggio con il suo principale rivale, il candidato sindaco per il centrosinistra, Roberto Giachetti “perché è un amico”. Sul Movimento 5 Stelle ha rivelato di non avere “un’opinione negativa nei loro confronti”, ma “sono loro – ha detto – che l’hanno nei miei perché non conoscono veramente la persona che sono. Sono animati da buonissima volontà, forse sono un po’ troppo aggressivi ma hanno anche le loro ragioni e in ogni caso hanno portato aria di novità nel panorama politico molto paludoso”. Tra i primi impegni di Bertolaso c’è “quello di portare la differenziata al 100%, con il porta a porta si può”. Capitolo calcio: “Sono romanista”, ha spiegato Bertolaso, ma “il marito di mia figlia è un accanito laziale”. E, infine, ha confessato di avere “un’idea geniale” sul nuovo stadio della Roma, “ma prima di rivelarla devo parlarne con le persone che mi hanno candidato”. Le reazioni. Giachetti è il candidato alle primarie per il centrosinistra insieme agli altri cinque, Morassut, Stefano Pedica, tutti e tre in quota Pd; Domenico Rossi di Centro democratico; Gianfranco Mascia portavoce dei Verdi e l’outsider Chiara Ferraro, una ragazza autistica che ha deciso di lanciarsi provocatoriamente nella corsa per porre l’accento sui diritti delle persone con disabilità. “In sole 24 ore siamo passati da 34 a 81 finanziatori per la mia campagna alle primarie! Grazie a tutti!”, ha scritto su Facebook il vice presidente della Camera, che ha inaugurato per la sua campagna elettorale una modalità di sostegno finanziario di massimo 100 euro a supporter. Videoforum con Roberto Giachetti – L’integrale Condividi Per Morassut, Guido Bertolaso “è una persona che ha già lavorato su Roma, ha avuto importanti incarichi su Roma ma è il segno di una destra che non presenta una candidatura politica ma si affida ad un surrogato – ha detto durante un tour al Laurentino 38 nel Municipio IX – Prima ha tentato di camuffarsi con Marchini ed ora lo fa con Bertolaso”. Per Morassut: “È una campagna elettorale aperta. Il centrosinistra può vincere solo se allarga lo schieramento. Solo così ha più chance – ha spiegato in occasione di un tour elettorale nel IX Municipio in compagnia del presidente Andrea Santoro – Le differenze con Giachetti? Spero di verificarle in un confronto aperto sui contenuti. Io ho avanzato alcune proposte, mentre Roberto mi sembra ancora molto coperto. Comunque non intendo sollevare polemiche artificiose. E’ proprio il carattere litigioso del confronto politico ad allontanare i cittadini dalla politica – ha aggiunto poi ospite di Radio Città Futura – Ho ricevuto il sostegno da Bersani, ma non sono bersaniano. Ho stima personale per lui e lo ringrazio per le frasi pronunciate a mio sostegno. Ma il mio percorso politico parla chiara ed ha portato al sostegno a Renzi e a tutti i provvedimenti presentati in Parlamento dal governo”. Nel confronto in vista delle primarie, a prevalere, secondo Morassut “deve essere la voglia di tutti di mettere al centro i contenuti e non le etichette. Mettendo da parte, soprattutto, quell’anima negativa del Pd, del centrosinistra, che ci ha portato tanti problemi e difficoltà. Bisogna accantonare – ha proseguito – quel vizio tribale e correntizio che purtroppo non vedo ancora del tutto scomparso. In parte lo vedo ancora nella discussione di questi giorni sui municipi e le liste”. Primarie Roma, videoforum con Roberto Morassut – L’integrale Condividi All’attacco Francesco Storace, candidato per La Destra. “I dipendenti comunali sono troppi e i rom sono penalizzati, dice Bertolaso. Se il cosiddetto centrodestra vuole governare Roma licenziando chi lavora per la città e premiando i nomadi si capisce perché la triplice che lo candida può fare a meno di noi. Su come trattare i rom può chiedere consigli a Salvatore Buzzi, che era esperto sulla risoluzione dei problemi. Ma – dicono i giudici – commetteva reati. Pure lui innocente?”. Molto critico con la scelta di Meloni, Salvini e Berlusconi, di candidare Bertolaso a sindaco di Roma, è stato l’ex primo cittadino della Capitale, Gianni Alemanno: “Salvini e la Meloni – ha detto a Radio Cusano Campus – avevano sempre detto di voler fare le primarie, come mai hanno cambiato idea? Almeno a Roma si potevano sperimentare le primarie, sarebbe stato un gesto molto significativo. Invece il candidato è stato scelto a tavolino. Almeno il Movimento Cinque Stelle nella sua logica antipolitica si dà una parvenza democratica. Solo il centrodestra continua a pretendere di scegliere i candidati chiusi in una stanza con tre persone. Il rischio è quello di non andare nemmeno al ballottaggio”. “Bertolaso – ha concluso Alemanno – quando dice che è l’uomo del fare, dimentica che il mestiere del sindaco è diverso. Non opera per emergenze. Se diventasse sindaco Bertolaso avrebbe una crisi isterica al primo Consiglio comunale”. E Alfio Marchini su Fb: “Bertolaso ha appena dichiarato: ‘Io mi metto sempre dalla parte dei più deboli e i rom sono una categoria che è stata vessata e penalizzata. Con i nomadi servono più diplomazia, più tatto, più cautela’. Apprendo, quindi, dal sacro verbo di Bertolaso, che userà i suoi enormi ‘attributì per applicare ai campi rom le ricette del centrosinistra. Con buona pace di Salvini e Meloni”. Per Stefano Fassina, candidato sindaco di Sinistra italiana, la decisione del centrodestra di proporre Bertolaso è “francamente sorprendente. Ha segnato dei passaggi nella storia del nostro Paese che non sono particolarmente edificanti, basti ripensare al G8 o al terremoto in Abruzzo. Mi pare una scelta figlia della disperazione del centrodestra”. Con Ignazio Marino, poi, “il dialogo va avanti, se dovesse decidere di candidarsi faremo le primarie. Vogliamo entrambi affermare una logica di discontinuità”, ha detto intervenendo a Radio Cusano Campus. Mentre su twitter ha sostenuto la campagna di Retake, il movimento spontaneo di cittadini che promuove il decoro urbano “Non votare chi sporca. Giusto”. E con loro e con @RomaPulita Fassina ha aperto un confronto per trovare soluzioni ai problemi di Roma. Per il M5s, su Sky Tg24, la deputata Carla Ruocco, esponente del direttivo pentastellato, ha ribadito che “Di Battista non si candiderà alle prossime comunali di Roma. “Sta svolgendo il suo mandato parlamentare, anche in questo noi siamo coerenti, non saltiamo da una postazione ad un’altra. Nei prossimi giorni – ha spiegato – ci sarà la prima scrematura, verranno scelte le persone attraverso l’analisi dei curricula e le persone in rete potranno scegliere liberamente la lista dei candidati. Noi non ci affidiamo ad un ‘volto noto’, ma piuttosto alla nostra coerenza, linearità e alla concentrazione sul programma per Roma”. E sabato 20 Febbraio all’Auditorium della Conciliazione, dalle ore 10 alle 13,30, si terrà l’incontro conclusivo dell’iniziativa La Prossima Roma, promossa da Francesco Rutelli, dopo la manifestazione del 28 novembre in piazza di Spagna, e altre iniziative pubbliche. E’ stato anche promosso un concorso di idee intitolato “Soluzioni per la prossima Roma”, con premi che saranno assegnati a giovani under 35 che presentino idee innovative attraverso mezzi innovativi e nei prossimi giorni saranno rese note le proposte “Per la riscossa di Roma”, frutto dell’elaborazione dei gruppi di lavoro, e della partecipazione di centinaia di persone tra esperti e cittadini comuni.

ARTICOLO DEL 15 FEBBRAIO 2016, REPUBBLICA.IT

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