Cubi e mappe anti writer “Così fermeremo i vandali”

BOLOGNA

Gli “ultracubi” sono stati posati da poco sotto le Due Torri e in piazza della Mercanzia, con relativo strascico di polemiche, ma già devono difendersi da graffiti e sporcizia, come i loro “cugini” di piazza San Martino o via Azzo Gardino.

«Le nuove mappe del centro che verranno installate sui “totem” – spiega l’architetto autore delle sedute, Marco Ferrari – hanno una speciale superficie anti-graffiti. Così anche i cubi possono venire puliti con carta abrasiva».

GLI “ultracubi” sono stati posati da poche settimane sotto le Due Torri e in piazza della Mercanzia, con relativo strascico di polemiche, ma già devono difendersi da graffiti e sporcizia.

Un problema con cui convivono faticosamente i loro “cugini” già sistemati da mesi in altre zone del centro, in piazza San Martino o via Azzo Gardino.

«Le nuove mappe del centro città che verranno installate sui “totem” tra una settimana spiega l’architetto autore delle sedute, Marco Ferrari – sono in lamiera stampata e hanno una speciale superficie anti-graffiti. Così anche i cubi stessi possono esere puliti con carta abrasiva, un procedimento abbastanza semplice che abbiamo appena applicato in quelli di piazza Verdi». I cubi che sono comparsi tra i primi, quelli color antracite della zona universitaria, sono stati rapidamente ricoperti di scritte e tag, ma ora sono stati tutti tirati a lucido. «Sono tornati come nuovi – dice Ferrari adesso li rimetteremo anche nella loro posizione originale perché nonostante pesino 450 chili, gli utenti dell’area sono riusciti a spostarli».

Come ha sempre spiegato l’assessore Patrizia Gabellini, infatti, queste opere che hanno sucitato tante critiche per il loro aspetto squadrato e massiccio, che vengono collocate in ogni tipo di piazza del centro da piazza Ravegnana a piazza Verdi, da piazza San Martino a piazza della Mercanzia, non sono

«inamovibili». Secondo i tecnici i costi dell’operazione sono contenuti: 41mila euro per le 23 sedute in pietra e legno “sparpagliate” sotto le Torri e davanti alla Mercanzia, e per i 6 totem.

«Costano la metà di una panchina in ferro battuto – spiega Ferrari – si parla di 850 euro per i cubi in pietra serena e 1.800 per quelli con gli inserti in legno. Una panchina, insisto, ne costa almeno il doppio». La tendenza a sporcarsi e a “attirare” i vandalismi c’è, «come per tutti gli oggetti di arredo urbano», ma secondo il progettista questi «hanno il pregio che si puliscono facilmente».

I totem, invece, per la modica cifra di 1.300 euro l’uno, indicheranno anche ai turisti la strada da predere per visitare il centro. Verranno installate tra una settimana circa («solo il tempo di stamparle») nuove mappe della città con tutte le attrazioni raggiungibili in dieci minuti di camminata. Ora ci sono testi storici provvisori sotto le Due Torri, ma in ogni caso «la gente anche ora che è inverno usa moltissimo questi oggetti».

Così, mentre le opposizioni chiedono con Massimo Bugani del M5S e con Francesca Scarano della Lega, di «rimuovere gli arredi e di non installarne altri», l’amministrazione tira dritto. L’assessore Andrea Colombo: «Questi arredi hanno recuperato spazi che prima erano degradati». Per Gabellini invece il rapporto con la Soprintendenza è stato legato anche al fatto che «i vertici sono cambiati tre volte durante il mandato e si sono avvicendate persone diverse anche nel loro rapporto con il nuovo e l’antico».

ARTICOLO DI ELEONORA CAPELLI DEL 18 FEBBRAIO 2016, LA REPUBBLICA

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