Erto, i carabinieri sulle tracce del vandalo

L’uomo che taglia le gomme e sporca i muri forse ripreso dalle telecamere. Il nodo dell’impunibilità

ERTO E CASSO

Potrebbe esser stato ripreso da una delle 10 telecamere attive in valle proprio per garantire un maggiore livello di sicurezza: il vandalo che da giorni tiene in scacco le forze dell’ordine e la gente di Erto potrebbe essere finito in trappola. I carabinieri di Cimolais stanno vagliando alcuni filmati giudicati interessanti. Si tratta delle riprese di vari obiettivi elettronici accesi in paese nelle ultime settimane per aiutare gli investigatori. Il teppista e i suoi eventuali compagni hanno seminato il panico in paese, tagliando più di 25 gomme di auto e imbrattando numerosi muri del centro storico. Il fenomeno sta facendo discutere anche fuori dalla Val Vajont perché l’autore dei gesti ha la particolarità di usare una bomboletta spray gialla. Con questa vernice sporca le pareti esterne degli edifici, senza scrivere o disegnare qualcosa di specifico. I suoi sono scarabocchi, tracciati solo per danneggiare i muri. Tornando al piano sicurezza voluto dal Comune, a gennaio la valle è stata dotata di numerose telecamere collegate a un server centrale. In quell’occasione il sindaco Luciano Pezzin salutò con favore l’arrivo di un ulteriore contributo dalla Regione per sostenere l’acquisto dei “grandi fratelli”. Ora le telecamere sono al centro dell’attenzione degli inquirenti. C’è la possibilità che il tagliatore di pneumatici con la passione per i graffiti sia passato a propria insaputa nel campo visivo di uno degli obiettivi. Intanto però in zona cresce la paura e il senso di rabbia dopo che è emerso che la recente depenalizzazione potrebbe impedire l’arresto o la condanna del teppista. «Siamo sconsolati perché il danno creato alle famiglie è alto – ha detto ieri Pezzin, dopo una nottata priva di episodi -. C’è chi si è visto forare due gomme: significa doverle sostituire tutte, con spese non preventivate per i bilanci familiari. Ogni mattina facciamo il punto della situazione, sperando che la serie di bravate sia terminata. Certamente l’idea che il danneggiamento sia stato reso un semplice illecito civile dal Parlamento è discutibile». In caso di una sua individuazione, il responsabile sarà comunque denunciato alla procura della Repubblica di Belluno. Al pm spetterà l’arduo compito di chiedere l’archiviazione perché i fatti oggetto di querela non sono più previsti dalla legge come reato o costruire un’accusa diversa basata sulle aggravanti più disparate e affrontare il processo.

ARTICOLO di Fabiano Filippin DEL 22 FEBBRAIO 2016, MESSAGGEROVENETO

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