Scritte e adesivi I portici malati nel cuore di Busto

Non bastavano i soliti graffiti colorati sui muri Il centro ricettacolo di manifesti e volantini Gaetano Spinola: «Così non si ama la città»

BUSTO ARSIZIO

Ancora degrado nel centro storico, l’inciviltà batte la buona volontà del Distretto. «I soliti idioti che non hanno a cuore Busto Arsizio» l’ammissione di Gaetano Spinola, il manager del Distretto urbano del commercio, che però non intende alzare bandiera bianca nella lotta per il ripristino del decoro della città. Non sono bastate le “task force” messe in piedi dall’amministrazione comunale e dal Distretto, né le campagne di sensibilizzazione sull’argomento fatte negli ultimi anni. Sulle colonne dei portici delle vie, pedonali e non, del centro cittadino, da giorni e settimane sono ricomparsi un po’ ovunque graffiti, scritte, adesivi e volantini. «Uno schifo»

«Uno schifo. Opera dei soliti ignoti, o forse meglio dire idioti, che non hanno a cuore la città» ammette sconsolato il manager del Distretto urbano del commercio Gaetano Spinola, che sul tema della pulizia del “salotto” della città si era impegnato anima e corpo con gli “uomini in giallo”, i lavoratori socialmente utili retribuiti con i voucher del Fondo Famiglia e Lavoro istituito di concerto con Palazzo Gilardoni. Un lavoro che aveva ottenuto dei risultati importanti, soprattutto in coincidenza con il periodo di Expo, in cui l’atteso arrivo dei visitatori aveva indotto ad abbellire il “salotto” della zona pedonale. Dalle bandiere alle fioriere lungo il percorso pedonale, dai cestini dei rifiuti ripristinati ai posacenere posizionati sui cestini, fino alla ripulitura delle colonne dei portici da graffiti e adesivi che le ricoprivano in modo poco dignitoso. Ma sono bastati i mesi invernali per tornare praticamente all’anno zero. Perché oltre alle scritte dei soliti vandali armati di spray, sulle colonne è ricomparsa una selva di cartelli di ogni genere. Dagli immancabili manifestini di “Rivoluzione Comunista” ad una variopinta serie di volantini pubblicitari, fino ai biglietti, con tanto di numero di telefono stampato, che pubblicizzano lezioni private di musica, ripetizioni scolastiche o incontri pubblici. Eppure, dato che lasciano i loro recapiti in bella vista, non dovrebbe essere difficile rintracciare gli autori di queste affissioni abusive e sanzionarli. Ora altro olio di gomito

Ora ci vorrà altro “olio di gomito” dei lavoratori socialmente utili per metterci una pezza. E pensare che in passato, per levare il suo grido di dolore per le condizioni indecorose del centro storico, il presidente del consiglio comunale Diego Cornacchia si era persino offerto di prendere secchio e ramazza e invitare i colleghi di assemblea a ripulire le pareti e le colonne di via Milano. Ma ci sono anche buone notizie sul fronte della lotta all’incuria, per fortuna.

La “task force antidegrado” lanciata nei mesi scorsi dal sindaco Gigi Farioli ha segnato un punto importante infatti in via Matteotti, all’angolo con via Tosi. Si tratta dell’area di fronte all’edicola di San Carlo Borromeo, luogo di devozione popolare molto sentito nel quartiere di San Michele: dopo anni di abbandono totale, in cui l’area è rimasta preda di erbacce e rifiuti, è stata finalmente ripulita e ricoperta di ghiaia.

ARTICOLO DI Andrea Aliverti DEL 22 FEBBRAIO 2016, LA PROVINCIA DI VARESE

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