Il consiglio comunale diviso dai murales E a primavera arrivano gli writers

ORVIETO

Spesso confusa con l’imbrattamento fine a se stesso dei muri, la street art non è una forma di vandalismo. Eppure la sua diffusione nell’Orvietano rischia di dividere. Il freno alla soddisfazione espressa da #Paf!! e Banano Connection, al termine del primo step del progetto che prevede il ritorno degli artisti in primavera per intervenire direttamente e “segnare” i muri che si affacciano sulle strade, arriva sotto forma di interrogazione. La presenta Stefano Olimpieri, capogruppo di “Identità e territorio”, all’indomani del murale commemorativo adiacente il cippo dei Martiri di Camorena, realizzato gratuitamente dagli artisti Guerrilla Spam e Hoppn, tra i più attivi writers nel panorama della scena artistica italiana, per “diffondere e rafforzare il ricordo di un episodio, quello dell’eccidio, che ha segnato indelebilmente la nostra storia”. “Con solo 1.000 euro di contributo del Comune – spiegano #Paf!! e Banano Connection – il nostro territorio è diventato protagonista dell’arte contemporanea in una delle sue forme più dinamiche e in evoluzione. Il nostro modo di operare si spinge nella direzione di un’arte sociale, che parta dal basso e che stimoli direttamente la cittadinanza”. “Più murales – osserva intanto Olimpieri – sono stati disegnati lungo i muri di contenimento di cemento armato che costeggiano la strada che collega Ciconia con Corbara. Un fatto alquanto imbarazzante perché disegnare su quei muri significa deturpare l’ambiente, danneggiare gli stessi muri che qualche anno fa a spese dell’amministrazione vennero ripuliti e creare un lasciapassare per sollecitare un vero e proprio spirito di emulazione. Se poi tutto questo viene effettuato con soldi pubblici, allora la questione diventa ancora più delicata. Nessuno contesta la street art, ma questa deve essere fatta nei centri urbani, su pannelli o superfici che non devono deturpare l’ambiente e attraverso regole fuori dalle quali non si può minimamente debordare. Un Comune non può autorizzare e finanziare graffiti lungo i muri di contenimento delle strade, visto che quei muri sono stati fatti con soldi pubblici e non può essere lo stesso ente pubblico ad autorizzarne il degrado”.

ARTICOLO di Davide Pompei DEL 24 FEBBRAIO 2016, CORRIERE DELL’UMBRIA

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