Vandali scatenati imbrattano i muri dello stadio Kennedy

SAN LAZZARO

TAG, SCRITTE e graffiti sono nuovamente comparsi sui muri dell’ingresso principale dello stadio Kennedy, imbiancati solo cinque mesi fa dal gruppo di profughi ospitati dalla città di San Lazzaro. A far notare il nuovo atto vandalico sono stati alcuni residenti iscritti all’Albo dei cittadini virtuosi, che immediatamente hanno allertato il Comune segnalando l’accaduto. Scritte incomprensibili di ogni colore sono state realizzate con bombolette spray , nonostante i precedenti sforzi dei numerosi volontari che avevano contribuito a riqualificare l’area.

FORTE LA CONDANNA del vicesindaco Claudia D’Eramo, che aveva personalmente contribuito a coprire le vecchie scritte: «E’ frustrante assistere a come un intervento di cura di un bene comune sia stato vandalizzato in modo sprezzante della fatica e dell’entusiasmo di alcuni cittadini virtuosi – commenta -. La mattina di settembre, trascorsa insieme ad alcuni richiedenti asilo all’Opera Padre Marella, è stata un momento importante di condivisione e conoscenza reciproca, un’occasione per dimostrare la propria riconoscenza per un territorio che ha saputo accogliere dei ragazzi in difficoltà. L’inciviltà di alcuni non può demotivare la passione e il coraggio di molti -sottolinea – quindi la battaglia culturale e quotidiana per prendersi cura del proprio territorio deve proseguire. Sia che si tratti delle mura dello stadio Kenney sia dell’aiuola curata dall’artigiano della sfoglia Spisni che con cura aveva fatto un gesto generoso verso la collettività».

E CONCLUDE: «La bellezza e la condivisione sono la risposta ai segnali di arroganza e alla mancanza di rispetto per il bene comune. Danneggiare il patrimonio collettivo è, in fondo, fare del male a se stessi. Prendersene cura è un gesto d’amore anche per la comunità». L’atto vandalico è stato notato nei giorni scorsi, e duro il commento di numerosi cittadini: «Non capiamo perchè qualcuno si diverta a imbrattare dei muri che sono della collettività – raccontano -. Erano pareti sistemate da poco. Se siano giovani o adulti non importa, perchè sono azioni che danneggiano il decoro urbano di cui molti quotidianamente si prendono cura. Devono smetterla di rovinare il patrimonio pubblico». Gli otto profughi che avevano ridipinto le pareti avevano anche ripulito gli ingressi dell’impianto sportivo da degrado e sporcizia.

ARTICOLO di ANGELA CARUSONE DEL 24 FEBBRAIO 2016, IL RESTO DEL CARLINO

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