«Sono un artista, mi scuso, ripulisco ma non capisco i tanti attacchi»

CAGLIARI

«Sono stato io. È vero, la mia firma era inadeguata e mercoledì pomeriggio sono intervenuto personalmente per cancellare le scritte. Ma la società mi ha preso di mira come se fossi un criminale incallito». Andrea Poletti, 23 anni, confessa di essere l’autore delle scritte su panchine e arredi del lungomare del Poetto. La firma Pole e la pubblicazione delle foto (il “fattaccio” risalirebbe a domenica notte) con l’imbrattamento aveva fatto scattare le ricerche degli “007 dei social network”: ci è voluto poco per risalire al responsabile, Andrea Poletti, in arte Pole . «Da quel momento sono stato attaccato pesantemente. Ho ricevuto minacce di ogni tipo, continuate anche dopo il mio pronto intervento per ripulire le scritte. L’ho fatto in un contesto artistico e per questo ho lasciato la mia firma. Ringrazio i tanti artisti che mi sono stati vicini».

L’ INTERVENTO . Il giovane writer dice di aver ammesso le sue colpe ed è pronto a rispondere di quanto fatto non appena arriverà la multa. «Pagherò», ribadisce. Poletti ricorda di vivere d’arte: «È il mio lavoro». Ma si domanda anche il perché di una reazione esagerata e violenta sui social network per tre scritte cancellabili facilmente. L’artista aggiunge di essere pronto per una campagna di sensibilizzazione al Poetto sul fenomeno del “writing”. Alcuni noti writer avrebbero già dato le loro adesioni solidali.

LA DENUNCIA . Intanto l’impresa che sta eseguendo i lavori al Poetto ha presentato una denuncia contro ignoti ai carabinieri. Da mercoledì, sui social network, circolava il nome e il cognome del presunto autore delle scritte. Ovviamente senza prove, la querela è stata depositata senza indicazioni precise su chi potesse essere stato. Il sindaco Massimo Zedda aveva condannato duramente il gesto: «Un incivile e nemico del Poetto ha pensato bene di imbrattare gli arredi del nuovo lungomare. Molti, riconoscendo quella “firma”, si sono attivati per provare a rintracciare il colpevole. Questo conferma come la stragrande maggioranza dei cagliaritani abbia a cuore la propria città». Il primo cittadino ha poi aggiunto che verranno installate circa cinquanta telecamere per la sorveglianza del lungomare. «Altre verranno sistemate in diversi punti della città. Anche nella passeggiata di Sant’Elia, dove ci sono stati diversi episodi di vandalismo. Saranno un deterrente contro questi atti ma non potranno servire sempre a risalire al responsabile».

ARTICOLO DEL 26 FEBBRAIO 2016, L’UNIONE SARDA

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One Response to «Sono un artista, mi scuso, ripulisco ma non capisco i tanti attacchi»

  1. Tommaso Incerti Rispondi

    28 febbraio 2016 at 08:40

    “Sono stato io. È vero, la mia firma era inadeguata e mercoledì pomeriggio sono intervenuto personalmente per cancellare le scritte. Ma la società mi ha preso di mira come se fossi un criminale incallito». Andrea Poletti, 23 anni,..”.

    Visto? L’ho detto: che i vandali non sanno di creare atti vandalici (neppure a 23 anni suonati), si sentono tutti santificati dal giudizio personale che danno al loro operato, anche quando è rappresentato dalla forma paranoica e compulsiva del mettere banali e sciocche firme che sporcano e rovinano tutto.

    Ma van capiti pure questi che non sanno farsi una ragione della “rabbia di chi si vede l’Italia ridotta a un cencio, mentre i governanti fingono di non vedere, non sapere e non sentire”. Perché l’urlo di richiesta di aiuto di chi pulisce e subisce è ormai disperato.
    Van capiti i vandali, anche, perché scizzofrenici veri sono quelli che non smettono di guardare l’imbrattamento con occhio romantico e fricchettone, mentre ricoprono ruoli istituzionali, gente che avrebbero l’obbligo di tutelare il diritto di ogni cittadino a non subire l’abuso continuato sul patrimonio del Paese. Sdoganare il rispetto di una legge è sempre azione pericolosissima, che incita poi all’abuso di qualunque tipo.

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