Contro i graffitari adesso servono le telecamere

VENEZIA

Leggo con piacere la presa di posizione del Sindaco contro chi deturpa la città con graffitismo vandalico ed affissioni selvagge. Questi fenomeni, dall’impatto visivo fortemente dequalificante ed avvilente per la nostra città dimostrano da parte dei loro autori il mancato rispetto della Cosa Pubblica e, non avendo sinora ricevuto alcuna seria risposta da parte delle istituzioni, finiscono per testimoniare un clima di impunità e per diventare esempi negativi che non fanno onore alla nostra città né aiutano chi ci vive.

Questi comportamenti ci offendono anche sotto un altro profilo: non è giusto che gravino sull’intera comunità cittadina la spese necessarie alla rimozione dei graffiti vandalici e di affissioni selvagge, bensì dovrebbero essere chiamati a risponderne gli autori del reato.

Se l’individuazione dei writers può risultare difficoltosa proprio per le modalità in cui questi vandali operano, altrettanto non può dirsi per chi opera affissioni abusive, poiché manifesti, cartellini ed adesivi recano molto spesso contatti e riferimenti tramite cui è facile risalire agli autori del reato di imbrattamento.

Una risposta seria e ferma nei confronti degli imbrattatori potrebbe passare attraverso una maggiore vigilanza, anche mediante telecamere, nei riguardi dei monumenti cittadini; attraverso sanzioni certe nei confronti degli imbrattatori, non inferiori a quanto previsto dal codice penale; attraverso la previsione dell’obbligo di ripristino in carico agli autori del reato, obbligo che dovrà naturalmente essere dettagliato nelle modalità di esecuzione, anche in accordo con la Soprintendenza, per evitare che si traduca in ulteriore danneggiamento.

ARTICOLO DI Cecilia Tonon DEL 29 FEBBRAIO 2016, IL GAZZETTINO

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