Il rettore chiama prof e studenti per imbiancare le aule dell’Ateneo

LECCE

Bianco, netto e deciso, un colpo di rullo che cancella il passaggio di studenti (e non) con il pallino del segno più o meno estemporaneo, dai corridoi dell’Ateneo salentino. L’appello “all’arma bianca” – quella, s’intende, della vernice – viene dal rettore Vincenzo Zara e dal direttore generale Emanuele Fidora: una vera e propria “chiamata” rivolta alla comunità universitaria e alla cittadinanza, per ripulire collettivamente i muri di palazzo Codacci Pisanelli, la più antica sede dell’Università del Salento e una delle più frequentate dagli studenti. Così, nel trantran quotidiano delle lezioni e del tempo infinito in attesa del proprio turno all’ esame, o nelle lunghe notti di festa organizzate di tanto in tanto dalle associazioni universitarie, scritte disparate finiscono per comparire sul candido spazio verticale delle pareti interne. Un documento storico, un vero patrimonio per una ricerca sociologica ma, evidentemente, anche una spina nel fianco dei vertici dell’Ateneo, puntualmente chiamati a ripristinare il decoro dell’edificio nel volgere di pochi anni. Ora, poi, ci si mette di mezzo anche la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico in corso, fissata per il prossimo 15 aprile alla presenza del vice ministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova. Un invito, questo, diretto anche a richiamare l’attenzione della politica sul valore strategico dell’Istituzione universitaria, messo a rischio dalle critiche condizioni economiche in cui versa l’Ateneo. E, forse, si sarà pensato che un’immagine di autorevolezza potesse mal conciliarsi con la “jungla” scomposta di graffiti. L’appuntamento è, quindi, per sabato 12 marzo a partire dalle 9.30. Chi vorrà partecipare è inviato a inviare una email all’indirizzo comunicazione@ unisalento.it entro il 7 marzo. « Un gesto certamente simbolico, ma anche di forte impatto sociale e culturale – dichiarano il rettore Zara e il direttore generale Fidora – con tute, rulli e pennelli contribuiremo in prima persona a ridare “decoro” a Palazzo Codacci-Pisanelli, dando appunto “una mano di bianco” ad alcuni muri della nostra storica sede. Invitiamo perciò docenti, personale, studenti cittadini a unirsi a noi». Insomma, l’intenzione è quella di eliminare gli “sfoghi” che deturpano i muri, senza tuttavia castrare la creatività degli studenti. Proprio pochi giorni fa, infatti, l’Università ha lanciato una call, “Muri a colori” – che resta aperta fino al 5 marzo per dare nuova vita agli spazi dell’Ateneo. Cento metri quadri a disposizione dei gruppi – ognuno composto per almeno la metà da studenti – che invieranno le proposte giudicate più convincenti sul tema della vita universitaria, dall’incontro con i colleghi all’esperienza da fuori sede, dagli esami alle ansie della tesi. Una soluzione già adottata per i festeggiamenti del 59esimo anniversario dell’Università, nell’ambito dell’iniziativa “Comunità in festa”. I “puri” della street art potrebbero storcere il naso, fiutando nell’operazione un tentativo di “inquadramento” della libera espressione degli studenti. Per il rettore e il direttore generale si tratta di «un’attività di riqualificazione originale», portata avanti in collaborazione con le stesse associazioni universitarie. La questione resta aperta. Intanto, in attesa dei nuovi murales, i vertici dell’Ateneo si rimboccano le maniche – è il caso di dirlo – per mettere un argine al quotidiano proliferare di scritte.

ARTICOLO di Giorgia SALICANDRO DEL 27 FEBBRAIO 2016, NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA

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