BABY WRITER A TERNI

TERNI

Spray sui muri delle chiese: presi baby writer

IL CASO

Quando gli agenti della squadra Volante li hanno rintracciati e fermati avevano ancora la bomboletta spray in mano. E’ con quella che, pochi minuti prima, erano stati visti da due residenti della zona imbrattare con una scritta di vernice nera una delle due sculture ai lati della scalinata della chiesa di Sant’Alò, nel pieno centro storico. Un “gioco” – così si sarebbero giustificati davanti alla polizia chiamata dai testimoni – che è costato caro a cinque baby writer ternani, uno appena 14enne, gli altri ancora più piccoli: sono stati tutti segnalati alla procura della Repubblica per i minorenni di Perugia, che ora valuterà se avviare nei loro confronti un provvedimento sulla base dell’articolo 639 del codice penale, che punisce il deturpamento e imbrattamento di cose altrui, aggravato in questo caso dal fatto che il reato è stato commesso su cose di interesse storico o artistico. Rischiano la reclusione da tre mesi a un anno e la multa da mille a 3mila euro, ma il giudice potrebbe anche decidere di estinguere il reato per condotta riparatoria, qualora i ragazzi provvedano a sanare il danno.

«UNO SCHERZO»

Per i cinque ragazzini si è trattato dunque di un “semplice scherzo” – tra l’imbarazzo e il dispiacere dei genitori che sabato sera sono andati a recuperarli in questura -, ma la loro è stata una bravata che non fa che aggravare una situazione di degrado che, a causa di graffiti e scritte, coinvolge non solo condomini del centro (la zona del Duomo in primis), ma anche palazzi storici e chiese. Secondo la polizia i cinque sarebbero writer “improvvisati” – la bomboletta, tra l’altro, l’avrebbero trovata in terra, non era loro -, ma che il fenomeno non sia isolato e che anche i luoghi sacri siano presi di mira dai vandali lo dimostrano le tante scritte (dal 666, numero del diavolo, ai segni anarchici fino alle imprecazioni) lasciate sui muri di San Salvatore, San Pietro, San Lorenzo e anche all’ex chiesa del Carmine, per fare degli esempi. «Non dobbiamo criminalizzare nessuno, però comportamenti come questo, proprio nella loro banalità, sono gravi – commenta il dirigente della Volante, Giuseppe Taschetti – e devono servire ai genitori come spunto per far riflettere i propri figli sull’importanza del rispetto del decoro urbano e dei comportamenti civili». Un’analisi condivisa da Giuseppe Cassio, presidente di Italia Nostra, secondo il quale al di là del fatto di cronaca in sé – «l’ultimo di una infinita saga dell’imbratto” dice – si deve “aprire una seria riflessione intorno al problema latente e diffuso che riguarda il poliedrico mondo giovanile. Certi gesti, infatti, non sono da considerarsi il frutto di un atto sporadico, ma la punta di un iceberg che ha come substrato l’emergenza culturale della città e la mancanza di spazi adeguati adatti alla libera creatività dei più giovani». A detta di Cassio è necessaria «una stretta sinergia tra tutti i soggetti interessati a cominciare dall’amministrazione pubblica e la scuola per continuare con le associazioni e gli oratori, in modo da mettere in campo con maggior incisività una proposta allettante e innovativa per colmare una voragine che va letta in chiave socio-culturale in questa che sembra una città senza guida e senza punti di riferimento, dove spesso e volentieri l’incuria diventa un’abitudine».

Federica Liberotti, IL MESSAGGERO

Baby-vandali imbrattano l’ex chiesa E la polizia chiama i genitori

BABY-VANDALI, addirittura minori di 14 anni, fermati grazie alle segnalazioni dei residenti. Sono stati individuati dalla polizia, infatti, grazie all’allarme lanciato da due cittadini che risiedono in zona, cinque «baby writer» sorpresi a scrivere con una bomboletta spray sul muro della ex chiesa di Sant’Alò, in pieno centro storico. I giovani, quattro minori di 14 anni e uno appena compiuti, sono stati segnalati alla procura della Repubblica per i minorenni, che ora valuterà l’adozione di eventuali provvedimenti nei loro confronti relativamente al reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. QUANDO gli agenti della squadra volante, guidato dal dottor Giuseppe Taschetti, li hanno rintracciati, i ragazzini avevano ancora in mano la bomboletta di vernice con la quale avevano appena imbrattato una scultura a forma di leone che si trova sulla scalinata della ex chiesa. I baby-writer sono stati quindi invitati con i genitori in questura. Un fenomeno, quello del vandalismo giovanile, purtroppo sempre più allarmante e che è stato al centro, insieme all’altra piaga del bullismo, al convegno «Devianze giovanili e prevenzione» che si è svolto nei giorni scorsi all’Istituto «Casagrande-Cesi». Durante l’incontro, al quale hanno preso parte anche Flaminio Monteleone, sostituto procuratore del tribunale dei minori di Perugia e Giuseppe Taschetti, vicequestore aggiunto della questura di Terni, Silvano Rometti, capogruppo regionale dei Socialisti riformisti e firmatario della proposta di legge sul fenoneno, ha sottolineato che la Regione Umbria «si è mossa bene con un nuova legge sulle politiche giovanili che, grazie alle nostre proposte, include una parte sostanziale per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Un testo che punta a coinvolgere in questo lavoro non solo i ragazzi, ma anche le famiglie, spesso distratte nei confronti dei disagi dei propri figli».

Ste.Cin., QN LA NAZIONE

ARTICOLI DEL 1 MARZO 2016

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