CRONISTI IN CLASSE 2016, QN LA NAZIONE

PISA

Futuro in discarica? Indecenza, incoscienza e indifferenza, queste le cause del degrado

COSA s’intende per degrado urbano? Generalmente si può pensare alla sporcizia, ai graffiti, ai rimasugli della movida nel centro urbano. Ma il degrado è anche lo spaccio di droga nelle scuole, i venditori d’alcol abusivi, insomma, il degrado è tutto ciò che danneggia la nostra società. Il degrado esiste perché qualcuno lo crea ed altri lo subiscono. Magari, proprio in questo momento, mentre leggete questo articolo, un vostro compagno di classe, un vostro coetaneo o conoscente è stato avvicinato da uno spacciatore o da un venditore d’alcol; oppure qualcuno sta dichiarando, sui muri di un edificio pubblico, il suo amore per l’anima gemella. E mentre c’è chi rifiuta l’offerta di una sostanza tossica, perché ne conosce i danni, altri mille accettano, solo perché «fa figo», perché «lo fanno tutti», perché cercano nella droga o negli atti di vandalismo una soluzione per i loro problemi adolescenziali o per la loro solitudine o fragilità, o ancora per una mania diffusa di visibilità, una sorta di sfogo. E magari finiscono per infilarsi un ago nella vena in un vicolo, dove pochi minuti prima qualcun altro, ubriaco, ha fatto pipì o dove una persona molto maleducata ha gettato un mozzicone di sigaretta, ha lasciato un sacchetto della spazzatura, ha buttato un fazzoletto o una cartaccia, perché «chi se ne frega, tanto lo fanno tutti e poi c’è lo spazzino».

MA IL mondo non funziona così. Gli spazzini potranno anche pulire le schifezze che la gente lascia per le strade, ma purtroppo spacciatori e gente decisamente poco rispettosa, non rientrano nelle schifezze che si potrebbero trovare nelle strade, nei vicoli o nelle scuole. Perciò, la domanda che dobbiamo farci è: finirà mai tutto questo? Smetteranno di comparire sul giornale gli annunci di giovani morti di overdose? Cesseranno le lamentele per i rimasugli della movida? Si riuscirà a creare una società priva di pericoli dove ognuno possa contribuire allo sviluppo generale nel suo piccolo? Abbiamo fatto concorsi, interviste, ricerche, ma sembra che a poche persone importi davvero, infatti è emersa la rassegnazione della maggior parte dei cittadini, in particolare degli adulti ormai indifferenti. Al contrario, i giovani hanno mostrato interesse e iniziativa. Riusciremo mai a cambiare qualcosa? E, soprattutto, cosa possiamo fare NOI? È giusto essere costretti a convivere con spacciatori, venditori d’alcol che potrebbero minacciarci o costringerci a fare uso di sostanze stupefacenti? A voi la risposta, ad ogni cittadino che lascia correre come se non lo riguardasse, come se da questo non dipendesse il futuro delle nuove generazioni.

INTERVISTA:

Che cosa ne pensa la Prefettura?

LA PAROLA al prefetto Attilio Visconti, rappresentante del governo nella provincia di Pisa e responsabile dell’ordine e della pubblica assistenza. Che fare contro il degrado? «È il cittadino ad inquinare. Non bisogna attribuire tutte le responsabilità alle istituzioni, ma non dobbiamo neanche lasciare che gli altri sporchino: quando assistiamo ad episodi di questo genere, abbiamo il dovere di reagire e di non rimanere indifferenti. Dovremmo impegnarci ad essere tutti cittadini attivi e protagonisti, anche dell’ordine pubblico». Che cosa bisogna fare, secondo lei, per riuscire a far fronte al problema della droga? «Più si cresce e più se ne vedono, ma noi non dobbiamo essere trascinati nella negatività. La volontà del singolo individuo è la cosa più importante e dobbiamo essere noi a dire di no. E’ importante fare forza sugli amici, sulla famiglia e sulla scuola per riuscire a abbattere questo fenomeno insidioso e trovare il coraggio per denunciare». Cosa ne pensa dei graffiti? Secondo lei, possono essere considerati come arte? «In ogni caso, bisogna rispettare le regole che prevedono l’autorizzazione del Comune; questo vale anche per coloro che hanno frequentato un’accademia di specializzazione. Chi dipinge sui muri e sui treni, senza ottemperare alle disposizioni legislative, è solamente un imbecille!».

CLASSE III C E SUCC. FUCINI

1 MARZO 2016

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