Incontinenti dello spray imbrattano di nuovo i bagni del Praticino

AREZZO

I bagni pubblici di piazzetta del Praticino ancora sotto spray. La mano dei graffitari colpisce di nuovo le pareti dei locali ripuliti da poche settimane dall’amministrazione comunale. I vandali proprio non ce la fanno a vedere la città tornare a splendere e puntualmente colpiscono ogni angolo sottratto al degrado. Le scritte fino a qualche tempo fa avevano completamente imbrattato pareti e sanitati dei bagni pubblici, tanto da infiammare gli animi di turisti e cittadini indignati dal degrado calato all’interno di quelle pareti che rappresentano una sosta “irrinunciabile” per tantissimi visitatori. L’assessore Gianfrancesco Gamurrini non aveva perso tempo e dopo aver visto il servizio fotografico scattato dal Corriere di Arezzo per documentare la follia graffitara, all’interno dei bagni di Piazzetta del Praticino, aveva fatto intervenire la task force di operai assunti proprio per ripulire la città. Gli uomini con indosso la divisa #amoarezzo hanno lavorato a lungo per restituire un aspetto dignitoso a quei locali. Un intervento faticoso per cancellare la vernice spray dalle mattonelle, dalle porte, dai sanitari, dagli specchi e da tutto quello che era stato utilizzato come lavagna per “tag” e scritte oscene. Un lavoro apprezzato dai cittadini contenti di aver visto tempestivamente intervenire il Comune e consegnare alla città un servizio decoroso. L’amarezza è che c’è già chi ha pensato di appendere alle pareti dei bagni pubblici alcuni “tag”. Adesso il timore è che sia solo l’inizio della lunga scia di atti vandalici che potrebbero di nuovo tappezzare i bagni di scritte oscene e scarabocchi di chi confondo l’arte dalle azioni vandaliche. Un fenomeno crescente in città sempre più stretta nella morsa degli assedi a colpi di bomboletta spray. Un fenomeno che l’amministrazione comunale intende combattere con il pennello restituendo il decoro ma anche con lezioni di educazione civica all’interno delle scuole in modo che le generazioni capiscano che imbrattare non è arte e soprattutto che ripulire pesa sulle tasche dei cittadini. In attesa di educare i giovani c’è anche chi avrebbe piacere di veder identificati gli attuali graffitati, probabilmente già fuori dall’età scolare e che impareranno la lezione solo se messi di fronte a una denuncia per continuare a imbrattare ogni angolo di città contribuendo a far avanzare il degrado in pieno centro storico, ma anche lungo ogni strada cittadina e nelle frazioni. La mano dei graffitari è infatti in azione no stop, senza risparmiare edifici, arredi urbani, cartelli stradali, tunnel, edicole, saracinesche e tutto quello che “ispira” vandalismo. E già perché riempire con migliaia di “tag” una intera città, non può essere giustificato come espressione artistica di chi ha scelto la street art come missione di vita. La mano dei graffitari subito in azione sulle mattonelle Un fenomeno duro da debellare che produce degrado in città.

ARTICOLO di Alessandro Bindi DEL 1 MARZO 2016, CORRIERE DI AREZZO

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