Il sindaco al writer del sottopasso «Perché imbratti? Parliamone»

MONTELUPO

ATTI VANDALICI, ci risiamo. Non c’è pace per il sottopasso della stazione ferroviaria di Montelupo: l’ultimo intervento di imbiancatura e di sistemazione della pavimentazione risale al 15 febbraio. A seguito di un sopralluogo effettuato dal sindaco Paolo Masetti insieme al geometra comunale Gianni Vinci, «data la situazione indecorosa» era stato deciso di incrementare le operazioni di pulizia. E così, dopo gli interventi dell’estate 2015, altri 1800 euro andati in fumo. «Soldi dei cittadini – si sfoga Masetti – che avrebbero potuto essere spesi per altre questioni più urgenti ma che sono stati buttati al vento, per l’ennesima volta». Sul muro fresco di imbiancatura è apparsa, qualche giorno fa una piccola scritta gialla. E siamo punto e a capo. «E’ frustrante intervenire ogni volta per tutelare il patrimonio pubblico ma non ottenere mai il risultato sperato». Quello del danneggiamento ai beni di proprietà pubblica è un problema esteso che il Comune sta cercando di arginare intensificando i controlli, implementando il sistema di videosorveglianza con l’istallazione di 33 nuove telecamere (a breve la gara) e attuando progetti per intervenire sul disagio giovanile.

«ABBIAMO provato a permettere ai giovani di esprimere la loro vena artistica sulle torrette dell’Ambrogiana, affidando loro la realizzazione dei murales – ricorda il sindaco – Ma le scritte, poi, ricomparivano sempre». Nulla da fare, il cittadino deve imparare a riappropriarsi della cosa pubblica ed è in questa direzione che va l’iniziativa di volontariato civico messa in campo di recente. Ma non basta e dopo l’ultimo spregio, Masetti lancia una sfida al misterioso writer che ha preso di mira il muro del sottopasso ferroviario. «Chi ha fatto la scritta – insiste Masetti su Facebook – è una persona che difetta di identità, se ha bisogno di imbrattare un muro per dimostrare che esiste. Una persona che difetta di senso della cosa comune se usa un muro di tutti come se fosse una lavagna. Mi piacerebbe parlare con lui e lo invito a mettersi informalmente in contatto con me. Solo per chiedere il senso di tutto questo. Apprezzerei molto e mi dimostrerebbe di non difettare almeno di coraggio». Non è una provocazione, assicura il sindaco di professione ‘disaster manager’, ma un invito vero e proprio. «E’ una contraddizione in termini: in un mondo di comunicazione digitale, dove ci si espone per sms e whattsapp, il ‘Lucia ti amo’ non passa mai di moda. Montelupo non è la patria del degrado, ma piccoli segnali ci fanno capire che qualcosa dev’essere corretto. Dietro gli atti vandalici può esserci la manifestazione di un disagio, o anche solo la mancanza di senso civico. Ecco perché sono per la reintroduzione dell’educazione civica a scuola». E tornando al vandalo della stazione, che si faccia avanti senza timore. «Sono aperto al confronto e al dialogo costruttivo, mi approccerei in modo positivo. Sono babbo anche io – smorza i toni il sindaco – Una bella tirata d’orecchie non gliela toglierebbe nessuno».

ARTICOLO DI Ylenia Cecchetti DEL 2 MARZO 2016, QN LA NAZIONE

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